tenìasi


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    (o verme solitario), infestazione dell’organismo umano da parte di vermi piatti (vedi cestode) quali Taenia solium, Taenia saginata, Hymenolepis nana ecc. Il contagio avviene mediante l’ingestione di carni, crude o poco cotte, di maiale (Taenia solium), di bovino (Taenia saginata) e di pesce, nelle quali sono presenti le larve. Una volta nell’intestino le larve danno origine a un verme adulto, che si attacca con un disco adesivo alla parete intestinale e si accresce fino a raggiungere alcuni metri di lunghezza. La tenìasi può essere asintomatica per mesi, poi manifestarsi con diarrea, stitichezza, dolori addominali, dimagrimento, nausea, vomito. Taenia saginata viene individuata anche per il ritrovamento di segmenti di verme (proglottidi) nella biancheria. La diagnosi di certezza viene fatta con la ricerca delle uova del parassita nelle feci. La terapia si basa sull’impiego di un antielmintico (niclosamide, mebendazolo) seguito da un purgante salino. La debellazione del parassita è importante nell’infestazione da Taenia solium, la quale può determinare cisticercosi.