sviluppo intrauterino


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    processo di formazione e accrescimento dell’embrione e del feto.

     

    Lo sviluppo dell’embrione

    Dopo che è avvenuta la fecondazione , si ha la prima divisione cellulare dello zigote e il rapido passaggio dalla fase di blastula a quello di morula , ambedue formazioni cistiche in cui vanno disponendosi le cellule in modo da dare luogo alla massa cellulare dell’embrione vero e proprio, agli annessi ecc. Verso la fine della prima settimana la blastocisti si è annidata nello spessore della mucosa uterina. Mentre l’annidamento si completa, la blastocisti si modifica dando luogo alla formazione di una struttura a disco detta disco embrionale bilaminare, perché costituita da due foglietti cellulari. Nello stesso periodo si sviluppano sacco vitellino, cavità amniotica e corion. Nella seconda settimana dunque si differenziano le prime strutture dell’embrione, si stabilisce una primitiva circolazione utero-placentare e si è definitivamente completato l’annidamento. Nel corso della terza settimana lo sviluppo intrauterino subisce una notevole accelerazione. Il disco bilaminare dà origine a tre foglietti embrionari, che costituiscono l’embrione trilaminare. Queste trasformazioni precedono la differenziazione e la migrazione delle cellule embrionali. Si costituiscono due ispessimenti, uno craniale e l’altro caudale, a partire dai quali si organizza una struttura in rapido mutamento. Tale struttura dopo la terza settimana si ripiega longitudinalmente e trasversalmente, cosicché l’embrione da trilaminare assume la forma cilindrica, lievemente ripiegata a C. Questo è il periodo embrionale propriamente detto, durante il quale embrione e annessi si distinguono maggiormente: tra embrione e sacco vitellino prende forma l’intestino primitivo e con la partecipazione dell’amnio si abbozza il cordone ombelicale, importantissima struttura per gli scambi metabolici tra embrione e organismo materno. Nel periodo embrionale dai tre foglietti si differenziano i vari tessuti e organi; tale processo è definitivamente avviato quando si passa al periodo fetale (dalla nona settimana alla nascita). Nel periodo embrionale iniziano a formarsi l’encefalo, il cuore, il fegato, gli abbozzi degli arti, delle orecchie, del naso e degli occhi; tutte queste strutture si abbozzano entro le prime cinque settimane, le più critiche per i possibili eventi patologici (vedi anche teratogenesi ) che potrebbero compromettere questo processo e causare gravi malformazioni congenite.

     

    Lo sviluppo del feto

    Il periodo fetale che segue è caratterizzato dalla rapida crescita del corpo e dalla maturazione degli organi. Alla fine della ventiseiesima settimana le probabilità che un feto possa sopravvivere al difuori dell’ambiente uterino anche con adeguata assistenza sono minime, soprattutto a causa dell’incompleto sviluppo dell’apparato respiratorio. Nel corso delle ultime sei-otto settimane si perfezionano i tessuti e i sistemi che rendono possibile il passaggio dalla vita «acquatica» fetale a quella extrauterina (apparato respiratorio e tegumentario). I feti che nascono tra la ventiseiesima e la trentaseiesima settimana sono in grado di sopravvivere, ma i più garantiti da questo punto di vista sono quelli nati a termine della gravidanza. La portata dei cambiamenti intercorsi nel periodo fetale è minore, ma pure notevole, rispetto a quelli che si verificano in quello embrionario: in questo secondo periodo il sistema più vulnerabile è quello nervoso, ma la sensibilità complessiva a farmaci, virus e radiazioni è inferiore alla precedente.