radioattività


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    insieme di fenomeni fisici in cui il nucleo di un elemento si disintegra (in modo spontaneo negli elementi radioattivi o indotto artificialmente nei radioisotopi), trasformandosi in un nucleo differente e più stabile; durante il decadimento radioattivo vengono emesse radiazioni ad alta energia. Si distinguono tre tipi differenti di decadimento radioattivo, identificati dal tipo di radiazioni emesse. Nel decadimento alfa il nucleo decade emettendo una radiazione alfa, corrispondente a un nucleo di elio (due protoni più due neutroni): pur essendo molto ionizzanti, le radiazioni alfa sono poco penetranti e non riescono a superare lo strato superficiale dell’epidermide. Nel decadimento beta il nucleo decade emettendo un elettrone; gli elettroni così emessi sono chiamati raggi beta, che sono molto penetranti e ionizzanti e quindi inducono gravi danni biologici. Nel decadimento gamma vengono emessi raggi gamma, il tipo più energetico di radiazione elettromagnetica, che per la grande capacità di penetrazione e ionizzazione induce il massimo danno biologico. Devastanti danni biologici per la loro enorme capacità di penetrazione producono i netroni «lenti» nella radioattività da fissione nucleare, che si produce nelle esplosioni atomiche e nelle centrali nucleari. L’influsso della radioattività sui materiali biologici viene misurato con due unità di misura: il gray (Gy) indica la dose assorbita di ogni radiazione che cede 1 joule di energia per ogni kg di materia attraversata (ha sostituito il rad secondo l’equivalenza 1 Gy=102 rad); il sievert (Sv) misura il danno biologico che può produrre una radiazione di 1 Gy e ha sostituito il rem (vedi anche dose di radiazioni; radioisotopo).