mastectomìa


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    asportazione chirurgica della mammella in presenza di un tumore maligno. L’introduzione della mammografia e una migliore educazione sanitaria hanno permesso di diagnosticare precocemente, quando sono ancora di piccole dimensioni, un numero sempre più elevato di tumori della mammella . Ciò ha rivoluzionato la terapia chirurgica del carcinoma mammario, dando spazio a interventi sempre meno demolitivi. Attualmente si conducono prevalentemente i seguenti tipi di interventi: (1) Resezione mammaria limitata: viene asportata solo una piccola porzione di tessuto mammario comprendente il tumore. Suoi sinonimi sono: tumorectomia o biopsia escissionale. (2) Resezione mammaria ampia: la porzione di tessuto mammario che viene asportato comprende il tumore e almeno 1 cm di parenchima mammario circostante macroscopicamente sano. (3) Quadrantectomia: consiste nella asportazione di un ampio settore di ghiandola mammaria, insieme alla cute soprastante e alla sottostante fascia del muscolo pettorale. Il margine di tessuto sano circostante il nodulo che viene asportato non deve essere inferiore ai 3 cm. (4) Mastectomia totale o semplice: vengono asportate la ghiandola mammaria e una losanga di cute soprastante. (5) Mastectomia radicale: il termine radicale non è oggi più impiegato, perché quello della radicalità è un concetto che costituisce oggi l’obiettivo sia della chirurgia demolitiva che di quella conservativa. (6) Mastectomia sottocutanea: in questo caso, la ghiandola mammaria viene asportata rispettando la cute soprastante. (7) A questi interventi possono essere associate dissezioni ascellari totali o parziali, con asportazione di tutti o solo di parte dei linfonodi regionali. In conclusione, ricordiamo che la chirurgia va considerata nel contesto generale del trattamento delle neoplasie mammarie come la più importante delle armi a disposizione, ma non l’unica.