feocromocitoma


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    raro tumore delle cellule cromaffini che produce catecolamine (più comunemente noradrenalina e adrenalina, più raramente serotonina e dopamina) ad azione stimolante sui recettori alfa – e beta-adrenergici. Nella maggior parte dei casi (90%) è situato nella midollare del surrene, ma può localizzarsi anche in altre sedi dove sia presente tessuto cromaffine (ilo epatico, rene, ovaio, vescica o lungo il decorso dell’aorta); quasi sempre benigno (95% dei casi), può riscontrarsi a qualsiasi età. Talora vi è familiarità. Il feocromocitoma è solitamente caratterizzato da sintomatologia a episodi, o «crisi», di insorgenza improvvisa e durata varia, e ricorrenti con frequenza anch’essa variabile (mesi, giorni, od ore). Durante le crisi la pressione arteriosa raggiunge valori elevatissimi; si hanno inoltre: palpitazioni, tremori, sudorazione fredda, cefalea intensa, grave stato di agitazione e malessere generale, dolore retrosternale; talora si può arrivare a infarto o ictus cerebrale. Nei periodi intercritici il malato può non avere alcun sintomo o solamente ipertensione medio-grave. L’andamento della pressione, tuttavia, si può presentare sotto forme diverse: normotensione abituale su cui si inseriscono puntate ipertensive; ipertensione stabile con puntate di ipertensione parossistica; ipertensione stabile senza variazioni particolari. In genere, tuttavia, cefalea, sudorazione profusa e cardiopalmo associate all’ipertensione aiutano a orientare la diagnosi. Questa viene confermata con esami del sangue e delle urine (dosaggio delle catecolamine e dei loro metaboliti nel plasma e nelle urine), con opportuni test di stimolo o soppressione della secrezione del tumore e con indagini radiologiche (ecografia, TAC) che localizzano il tumore. La terapia si basa, quando possibile, sull’asportazione chirurgica del tumore, oppure sulla terapia medica (alfa – e betabloccanti).