farmaci che facilitano o inducono il sonno attraverso una depressione delle funzioni mentali e un abbassamento del livello di vigilanza. Si possono distinguere ipnòtici in senso stretto (barbiturici e non barbiturici) ed euipnici (benzodiazepine e neurolettici a basso dosaggio, zolpidem), che migliorano la qualità del sonno, inducendone una forma più simile a quello fisiologico. I composti più utilizzati sono le benzodiazepine (vedi benzodiazepinici ). I barbiturici (fenobarbital, amobarbital) sono usati anche nelle epilessie e in anestesia, mentre il loro impiego in campo psichiatrico si è notevolmente ridotto. Occorre tenere presente che l’uso protratto di ipnòtici può produrre dipendenza e assuefazione e un loro uso prolungato dovrebbe limitarsi ai casi di insonnia grave di origine sconosciuta. Va inoltre segnalato che l’associazione di ipnotici con alcol, antistaminici o con altri farmaci tranquillanti, è in grado di aumentare l’effetto di depressione del sistema nervoso centrale con effetti potenzialmente pericolosi.