radiazioni


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    emissione e propagazione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche e di particelle elementari. Le radiazioni elettromagnetiche sono classificate in base alla loro lunghezza d’onda. Le radiazioni a lunghezza d’onda pari o superiore agli ultravioletti e le particelle elementari elettricamente cariche sono definite radiazioni ionizzanti, perché sono in grado di caricare elettricamente gli atomi (ionizzazione) che incontrano; penetrando nei tessuti dell’organismo alterano l’equilibrio elettrochimico delle cellule, danneggiandole gravemente. Le radiazioni di interesse primario in campo biomedico sono le radiazioni (dette comunemente raggi) X, gamma, alfa, beta. I raggi X sono usati nella diagnostica medica perché sono altamente penetranti ed essendo maggiormente assorbiti dalle ossa, rispetto agli altri tessuti, consentono di ottenere immagini abbastanza ben definite. Inoltre, essendo radiazioni ionizzanti, vengono impiegati in radioterapia dei tumori per distruggere le cellule tumorali. I raggi gamma hanno energia più elevata dei raggi X, e da questi si distinguono soprattutto per il meccanismo di produzione: i raggi gamma sono emessi da sostanze radioattive in decadimento (vedi radioterapia; teleisotopoterapia). Sia le radiazioni X sia le radiazioni gamma hanno potere di penetrazione molto elevato: solo spessori di centimetri di piombo o di decine di centimetri di calcestruzzo possono fermarle. Le radiazioni alfa e le radiazioni beta sono prodotte da sostanze in decadimento radioattivo ma, per le loro caratteristiche, sono sufficienti piccoli spessori di materiali per assorbirle: infatti il loro potere di penetrazione è assai basso. Le radiazioni beta sono 100 volte più penetranti delle radiazioni alfa, e per questa ragione vengono usate in radioterapia dei tumori di tessuti superficiali (vedi betaterapia).