tubulonefrosi


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    malattia del rene nella quale la lesione fondamentale è costituita da un’alterazione dei tubuli renali, per ostruzione o per processi degenerativi che coinvolgono le loro pareti. Le forme acute gravi si distinguono in tre gruppi: nefrosi del tubulo distale, determinate da grossi traumi con schiacciamento di ampie masse muscolari, da trasfusione di sangue incompatibile, da ustioni estese e profonde, da anemie emolitiche intravascolari; nefrosi del tubulo prossimale, da avvelenamento da mercurio e arsenico; nefrosi da malattie infettive (difterite, polmoniti, tifo ecc.), da disturbi dell’equilibrio acido-base, da terapia con sulfamidici poco solubili ecc. I sintomi sono rappresentati da improvvisa e grave riduzione o assenza dell’eliminazione di urina, che conduce all’insufficienza renale acuta. In una seconda fase compaiono eliminazione molto abbondante di urina (poliuria), con disidratazione e disturbi da alterato equilibrio elettrolitico. La terza fase è caratterizzata da un lento ritorno alla normalità. Si possono avere anche forme acute più lievi, per esempio, in corso di malattie infettive, di malattie epatiche con ittero, di lievi avvelenamenti. Le forme croniche si manifestano come complicazione di malattie del ricambio, quali la gotta, la glicogenosi, o di tumori maligni (per esempio, nel plasmocitoma). Le tubulonefrosi croniche possono evolvere verso l’insufficienza renale, ma spesso guariscono completamente.