DOMANDA
Buongiorno, disturbo per porle un quesito che non sono sicura debba inviare a Lei: mi scuso in anticipo se non è di sua competenza.
Sono più di 15 anni che ho problemi di depressione, ansia e dist. ossessivo-compulsivi oltre a periodi di anoressia, il tutto con notevoli e sempre più forti ripercussioni in tutte le sfere della quotidianità.
In CPS ho accesso allo psichiatra per la prescrizione dei farmaci. Lì mi han sempre detto che i farmaci mi possono aiutare ma che la vera cura è la psicoterapia. In CPS però ho potuto fare solo qualche seduta poi mi han detto che lì non possono erogare un servizio continuativo di psicoterapia , di andare privatamente. Il conseguente sacrificio economico che ho dovuto sostenere in questi anni è stato ed è notevole.
La mia domanda è:
a salute psichica è tutelata dalla sanità pubblica solo laddove la tua sofferenza ha origini biologiche in quanto se ha origini psicologiche non rientra nel “vero” concetto di salute?
Ma:
– tu stai male e non vivi davvero…
– allora perché per gli psicofarmaci paghi solo il ticket e non li paghi interamente come la psicoterapia? (Tra l’altro se con la psicoterapia miglioreresti e così ti servirebbero meno farmaci, con un risparmio di fondi pubblici…).
Ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.
Gio
RISPOSTA
Il problema della psicoterapia nei servizi pubblici è una questione molto complessa e non credo di poter dare una risposta esauriente. Posso solo evidenziare alcuni aspetti. Un primo aspetto riguarda la politica sanitaria, cioè quanti soldi vengono stanziati per l’assistenza psichiatrica, e come vengono impiegati a livello locale per i vari servizi: posti letto in ospedale, personale, comunità terapeutiche, servizi ambulatoriali e domiciliari, prevenzione, ribabilitazione, ecc. E’ un fatto che le risorse sono molto limitate. Un secondo aspetto riguarda le scelte cliniche degli operatori, che devono decidere quali interventi privilegiare. Spesso la scelta è quella di rispondere alle esigenze dei pazienti più gravi che assorbono gran parte delle risorse. Le psicoterapie sono interventi molto diversificati a seconda delle metodiche e delle patologie e sono interventi lasciati al giudizio e alla disponibilità di tempo (solitamente scarsa) del singolo operatore all’interno della sua attività ambulatoriale. Raramente esistono servizi dedicati. In questo modo è improbabile poter usufruire di psicoterapie, soprattutto di lunga durata, nel servizio pubblico. Sono d’accordo con lei che favorire la diffusione della psicoterapia avrebbe anche una funzione preventiva. Per quanto riguarda gli psicofarmaci in realtà il SSN fornisce solo quelli indicati per i disturbi maggiori (antipsicotici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore), pagando il ticket ma non quelli usati di più nei disturbi minori come gli ansiolitici e gli ipnotici.