Acne comedonica ed impossibilità di assumere la pillola

    DOMANDA

    Buona sera Dottore,
    sono una ragazza di 28 anni e nel corso degli ultimi anni ho effettuato numerosi tentativi per la cura dell’acne comedonica del viso.
    L’acne, è comparsa assieme all’ovaio micropolicistico, nel 2010 quando ho interrotto l’assunzione della pillola anticoncezionale a seguito della comparsa di emicrania con aura.
    Ho seguito alcune cure topiche prescritte dal dermatologo, alcune cure omeopatiche “depurative”, perfino una cura antibiotica, nessuna delle quali purtroppo è risultata efficace.
    Nel 2015, in occasione dell’ultima visita endocrinologica di controllo (ho una piccola cisti tiroidea “non problematica” ed i linfonodi del collo sempre molto ingrossati –forse a causa delle continue infezioni della pelle del viso-) , mi è stato prescritto l’assunzione di mio-inositolo x 3 mesi. Anche in questo caso la cura non ha prodotto risultati evidenti sulla pelle.
    Nel tempo l’acne in viso continua a peggiorare ed oltre alle cicatrici si stanno formando sempre più cisti sottocutanee in viso (sia molle che dure, alcune visibili anche a occhio nudo e quasi sempre molto pruriginose).
    A causa dell’emicrania non posso prendere farmaci progestinici (che mi vengono da sempre consigliati) e mi chiedo se esista qualche cura farmacologica definitiva che io possa intraprendere per risolvere questo problema.
    Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

    RISPOSTA

    L’acne è collegata all’azione degli otmoni maschili che tutte le donne producono ma che in qualche caso sono elevati o più attivi. L’aumento dell’azione degli androgeni fa secernere il sebo che è nutrimento per mi germi e alla fine si sliluppa l’infezionje e l’acne. Quasi sempre si tratta della sindrome dell’ovaio policistico che in qualche caso si associa a problemi tiroidei.

    La teraspia contraccettiva spesso produce disturbi come quelli che ha lamentato e inoltre alla sospensione quasi sempre vi è una ricaduta e frequentemente disturbi del ciclo. Il contraccettivo riduce la secrezione di ormoni maschili dell’ovaio ma non delle ghiandole surrenali che si è visto essere coinvolte anche nella sindromer dell’ovaio policistico.

    Vi sono terapie alternative efficaci e spesso durature anche alla sospensione, come i farmaci che bloccano i recettori degli ormoni maschili (le struitture del follicolo sabaceo che permettono agli androgeni di aumentare il sebo). Tali terapia vanno valutate in modo attento con una storia accurata una visita completa, con l’esecuzione degli esami relativi .  Lo svantaggio di tasli terapie è che non sono contraccettive e durante l’assuznione deve sempre proteggersi dal rischio di gravidanza facendo usare il preservativo, questo perchè  tale terapia non è ottimale per un eventuale feto maschio. Naturalmente se volesse la gravidanza basterebbe sospendere la terapia per uno due mesi e iniziare a cercarla. In conclusione deve farsi vedere da un medico che valuti tutti gli aspetti della problematica (endocrini, ginecologici, dermatologici, metabolici). Purtroppo non mi ha fornito molti dati ma il medico che la seguirà potrà valutare tutta la sua problematica e vedrà che la terapia sarà efficace

    decio.armanini@unipd.it

    Decio Armanini

    Decio Armanini

    SPECIALISTA IN ENDOCRINOLOGIA E SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE, SPECIALISTA EUROPEO DELL’IPERTENSIONE. Esperto di Endocrinologia Generale e Ginecologica, Ipertensioni endocrine (in particolare Iperaldosteronismi), Sindrome metabolica. Già Professore di Endocrinologia presso l’Università di Padova. Ha lavorato per 5 anni in Australia e Germania. Membro dell’Endocrine Society USA dal 1984.  Autore di 220 pubblicazioni su riviste internazionali  sulle ipertensione endocrine, […]
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