DOMANDA
Buongiorno dottore,
a fine novembre ho iniziato un lavoro di trascrizioni che implica l’uso di auricolari per 5 ore al giorno con improvvisi sbalzi di volume.
Tra la prima e la seconda settimana di gennaio, dopo 20 gg senza pause, ho avuto l’influenza. Ho continuato a lavorare ugualmente anzi ho avuto un sovraccarico di ore.
Smaltendo in una notte extra l’ultimo lavoro, stanco, contratto per la postura e stressanto, deposti gli auricolari ho sentito un forte acufene bilaterale. Come se l’indebolimento dell’influenza avvesse aperto le porte ai bombardamenti degli auricolari procurando un crollo.
Cerco di non assumere troppo sale e di usare i tappi il più possibile.
Vorrei sapere se ha senso Acuval che sto prendendo data l’origine del mio danno, ha qualche utilità. All’esame audiometrico risulta affaticamente e calo soprattutto al sinistro verso i 4000hz. Io pero lo sento sopratutto al destro l’acufene attualmente a differenza delle prime notti. Sono passati venti giorni dall’insorgenza. Ho speranze di ridurre un poco questo acufene?
RISPOSTA
Gentile signore
credo di aver capito che l’esame audiometrico sia di fatto normale o non significativo; in questa ipotesi l’uso degli auricolari anche ad alto volume non ha provocato danni a carico dell’orecchio. Consideri come possibilmente il carico di lavoro e lo stress possa essere stata una concausa del persistere dell’acufene. Avrà letto come esista una terapia basata sull’arricchimento sonoro, denominata TRT e di cui trova numerosi richiami anche nei miei precedenti interventi, in grado di far ridurre l’acufene in modo consistente. Per questo necessita una visita da uno specialista esperto della metodica ed un esame acufenometrico (che “misura” le caratteristiche del suo acufene)
Cordiali saluti
Roberto Teggi