DOMANDA
Egregio dott Testi, sono una persona di sesso femminile di quasi 62 anni.Sei anni fa ho iniziato ad avvertire un acufene all’orecchio sinistro, che persiste tuttora,nonstante vari tentativi di risolvere il problema. Mi ci ero abituaua e ci convivevo, ma dai primi di dicembre 2011 ne è insorto uno nuovo, particolarmente fastidioso, un rombo piuttosto intenso. Mi sono recata dall’otorino che mi ha curato sei anni fa, ma sono piuttosto perplessa. La visita si è limitata a una breve misurazione dell’udito, rimasto invariato rispetto a sei anni fa.La diagnosi:l’acufene dipende da cervicale. Mi ha consigliato visita da un fisiatra e poi fisioterapia. La fisiatra da cui sono andata è piuttosto scettica sul fatto che la causa dell’acufene derivi dallo stato del mio rachide. Non voglio questa volta lasciare nulla di intentato, perché questo nuovo acufene mi crea grave disagio, quindi vorrei rivolgermi a un centro specializzato nel trattare acufeni e sono pronta a venire da lei se fosse possibile, qualora non ci fossero centri in Emilia-Romagna(abito in provincia di Forlì-Cesena),che affrontino seriamente il mio problema.Ringraziandola, le porgo distinti saluti. Lia
RISPOSTA
Gentile Signora,
una certa relazione tra disturbi della colonna cervicale, così come ovviamente una diminuzione di udito, e insorgenza dell’acufene è nota. Ove sia presente muscolotensione cervicale concordo con la necessità di un trattamento fisioterapico dedicato; non necessariamente tuttavia un miglioramento dello stesso procura una riduzione dell’acufene.
Il mantenimento dell’acufene ed il fastidio che ne deriva ha a volte relazioni anche con la sfera emotiva. In particolare, nelle persone in cui l’acufene procura una certa quantità di stress o ansia, più facilmente l’acufene persiste nel tempo e lostesso aumenta quando siamo sotto stress.
Per questa ragione negli ambulatori dedicati al problema si utilizzano spesso anche questionari dedicati e a volte questo strumento si dimostra più affidabile nell’individuare il trattamento.
In generale la terapia TRT, basata sull’utilizzo di suoni specifici da ascoltare per alcune ore al giorno offre buone possibilità di miglioramento. Questa metodica necessita spesso di un singolo esame chiamato acufenometria.
Può informarsi presso l’ospedale a lei più vicino se esista un centro per il trattamento dell’acufene; peraltro il trattamento nella maggior parte dei casi non necessita di numerose visite di controllo e può essere gestito anche con mail o telefono dopo una prima visita.
Porgo distinti saluti
Roberto Teggi