addensamento polmonare

    Pubblicato il: 11 Marzo 2012 Aggiornato il: 11 Marzo 2012

    DOMANDA

    Buondi’ prof Confalonieri,
    quest’estate mio zio67anni ha avuto forti dolori al fianco sx, effettuato
    esami approfonditi quadro polmonite lipoidea, broncoscopia negativa, pet
    positiva e in seguito tac di controllo di febb, il penumologo
    dell’osp. civ. BS ha deciso di rieffettuare tutti esami.
    ESito 3/2012:ESAMIEMATICI-da segnalare gb 7.95plt 190,hb 11.9,creatinina 1.07
    ECGbradicardia sinusale.Ritardo focale ds.diffuse aspecifiche alterazioni
    della ripolarizzazione ventricolare. Segni di ipertrofia e sovraccarico
    ventricolare sn.Rx torace-addensamento lobo inf sn
    Spirometriadifetto ostruttivo di grado lieve
    Broncoscopia-eseguite biopsie no neoplasiaquadro compatibile con polmonite
    lipidica esogena.Tac encefalo.Pet-glicemia 88 mg/dllprecedente pet 113.Si
    conferma patologico accumulo di radiofarmaco a carico addensamento polmonare
    lobo inf sn. La quantità di tessuto captante all’interno dell’addensam.
    sembrerebbe globalmente ridotta e con una differente distribuzione rispetto
    quanto evidenziato nel prec studio,tale comportamento orienta più verso una
    forma infettivoinfiammatoria, sebbene non sia possibile escludere natura
    neoplastica della lesione. Non più rilevabili modeste fissazioni di tracciante
    livello dei2minuti noduli polmon localizzati nel segmento ant. del lobo sup dx
    e surrene sx
    DIAGNOSIaddens.polmonare sn persistente di natura indeterminata in enfisema
    polmon. diffuso.
    PROPONGONO operazione rimozione lobo inf sx cosa consiglia?

    RISPOSTA

    Gent. Sig.ra
    in pratica Lei mi chiede se sono d’accordo con la decisione di effettuare una lobectomia inferiore sinistra per lo zio per questo addensamento che secondo la PET potrebbe anche essere in seconda ipotesi di natura neoplastica. Senza avere visto nulla direttamente è molto difficile per me esprimere una posizione che poi, evidentemente, può solo essere tacciata di superficialità dai colleghi che invece hanno seguito lo zio, esaminando direttamente gli esami. Bisognerebbe capire di più: per esempio si parla di polmonite lipoidea, ma occorre capire se è una diagnosi basata sul riscontro TAC (la densità TC del materiale lipidico può essere evidenziata da altri tipi di addensamenti) e se è stata confermata dall’analisi del materiale aspirato con la broncoscopia. Bisognerebbe anche sapere in questo caso se lo zio faceva uso di inalazioni si farmaci/sostanze di natura lipidica (es. olio gomenolato gocce nasali) o se era esposto a possibile inalazione ambientale di sostanze grasse vaporizzate. Se si fosse trattato di una vera polmonite lipoidea magari l’intervento chirurgico potrebbe non essere necessario. Ma bisognerebbe capire anche se “polmonite lipoide” era solo un’ipotesi che poi non è stata confermata. Insomma, come spesso succede, non è possibile esprimere un parere specifico su un caso particolare senza conoscere direttamente i dati e il malato. Spero comunque di averle dato un aiuto con quanto Le ho scritto.
    cordiali saluti
    dr. Marco Confalonieri
    Trieste

    Marco Confalonieri

    Marco Confalonieri

    Direttore della struttura complessa di pneumologia degli Ospedali Riuniti di Trieste. Nato a Piacenza nel 1958, professore associato di Malattie dell’Apparato respiratorio all’Università degli Studi di Trieste.
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