DOMANDA
Ho 71 anni e recentemente,dopo biopsia,scintigrafia e tac di rito, mi è stato diagnosticato un adenocarcinoma della prostata del tipo a cellule ad anello di castone,grado di Gleason (score 10.Mi è stato consigliato trattamento chirurgico radicale.Il psa ha valore 4,42,free psa 1,630,free/totale 36,88.Le condizioni di salute sono buone, salvo glicemia alimentare leggermente alta (126)e ipertiroidismo in terapia con tapazole.
Quali sono le conseguenze di tale tipo di intervento? Le condizioni di vita future, anche dal punto di vista sessuale, saranno totalmente compromesse? La gradazione del male è alta? Grazie per la risposta.
RISPOSTA
Gentile Signore,
il tumore della prostata è la seconda neoplasia per incidenza negli uomini dopo i 65 anni, quindi relativamente frequente. Dalla sua descrizione il tumore, seppur presente, non è fra i più aggressivi. L’intervento chirurgico è attualmente la terapia di maggior utilizzo anche se sta emergendo la così detta brachiterapia prostatica (infissione di aghi radioattivi all’interno della ghiandola prostatica).
L’intervento, anche se eseguito con tecnica adeguata (Nerve Sparing), non è scevro da effetti collaterali che comprendono, seppur in minima percentuale, l’incontinenza urinaria (generalmente saltuaria che regredisce in 3-6 mesi) e la disfunzione erettile trattata con successo con terapia farmacologica.
Cordiali saluti.
Prof. Mauro Cervigni
Direttore U.O.C. Urologia Ginecologica
Direttore Centro di Riferimento Cistite Interstiziale
Osp. S. Carlo-IDI
Docente Scuole di Specializzazione
Università Cattolica “Sacro Cuore”, Roma
Via Aurelia 275, 00165 Roma