Adenocarcinoma endometrioide

    DOMANDA

    7 4 ANNI
    ANNESSECTOMIA SINISTRA NEL 1980 PER GRAVIDANZA EXTRAUTERINA
    20/12/2016
    MACROSCOPICA: ISTERECTOMIA TOTALE E ANNESSO DX (utero lungo cm 11 con portio ben epitelizzata, cavità endometriale presentante neoformazione biancastra rilevata che macroscopicamente infiltra il miometrio per meno di metà del suo spessore. Ovaio atrofico, tuba macroscopicamente indenne.
    DIAGNOSI: ADENOCARCINOMA ENDOMETRIOIDE DELL’ENDOMETRIO G3 (FIGO) INFILTRANTE PER MENO DELLA META’ DEL SUO SPESSORE (INFILTRAZIONE MM 5, SPESSORE MIOMETRIALE CORRISPONDENTE MM 22). NON SI OSSERVA ANGIOINVASIONE. ISTMO E CANALE CERVICALE INDENNI. PICCOLI LEIOMIOMI. OVAIO CON CISTI INCLUSIONALI E CORPI ALBICANTI. SALPINGE SENZA ALTERAZIONI ISTOLOGICHE DI RILIEVO. PT1a FIGO IA.

    Non deve fare chemio e radio, solo esami (visita ginecologica di controllo, pap test per cupola vaginale, ecografia addominale) ogni 4 poi dopo sei mesi, un anno.

    Vorrei conoscere il rischio di recidive in questo caso e quali le cure appropriate se si presentassero. Grazie e cordiali saluti

    RISPOSTA

    Buongiorno,

    nel caso da lei descritto mancano alcune notizie cliniche ed anamnestiche utili ad inquadrare correttamente la situazione, che avrà sicuramente trattato con il suo chirurgo ed oncologo di riferimento (età, BMI, co-morbidità, pregressa storia oncologica, ecc ). Nei limiti di questa sede , in un caso comunque delicato,  i dati sono questi:  un carcinoma dell’endometrio G3 , infiltrante meno della metà del miometrio, con spazi linfovascolari indenni, è attualmente classificato come a rischio “high-intermediate”, vale a dire 3 in una scala da 1 a 6.  E’ condivisa la scelta di non eseguire chemioterapia e radioterapia sistemica, mentre si puo’ valutare una brachiterapia (radioterapia intravaginale) per diminuire il rischio di recidive sulla cupola vaginale.

    Parlando di recidive, con i dati in possesso l’unico fattore prognostico sfavorevole è il Grading ( G3). Sono invece rassicuranti i dati sugli gli spazi linfovascolari  e l’invasione miometriale, che correlano con recidive sistemiche ( più temibili) . Senza dare numeri assoluti, comunque variabili da studio a studio, il rischio si puo’ classificare comunque basso e giustifica la strategia che le le è stata proposta. Da valutare la brachiterapia.

    Gianluca Benassi

    Gianluca Benassi

    Specialista dal 2008 al 2012 del “Progetto chirurgia ginecologica, mininvasiva e oncologica” dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, oggi libero professionista presso la casa di cura “Città di Parma”. Nato a Parma nel 1975, si è laureato in medicina nel 2001 per specializzarsi in ginecologia nel 2006. È dottore di ricerca in scienze ostetriche e ginecologiche presso […]
    Invia una domanda