DOMANDA
Buongiorno dottore
un mese fa ho subito l’asportazione parziale dello stomaco,per un adenocarcinoma di tipo intestinale T2N0M0 l’esame istologico post intervento rilevava infiltrazioni nei capillari linfatici.
ora c’è una diversa opinione tra il chirurgo che sostiene di effettuare controlli ravvicinati senza la necessità di trattamento chemioterapico,e l’oncologo che consiglia cautelativamente di effettuare un ciclo di chemio e radioterapia. mi trovo nella condizione di dover decidere cosa sia più opportuno fare può aiutarmi a fare chiarezza?
la ringrazio anticipatamente confidando in una sua rapida risposta.
RISPOSTA
Caro Sig.Mario,
una risposta al suo quesito non è semplice e dovrebbero essere disponibili altri dati per darle una risposta più precisa, in particolare il numero di linfonodi asportati. In linea generale comunque sembra essere sostenuta da una discreta mole di dati della letteratura la conclusione che una chemioterapia o chemioradio terapia adjuvante riducano il rischio di recidiva anche nelle neoplasie in stadio relativamente poco avanzato, come la sua, in particolare in presenza di invasione linfatica o microvascolare, in caso di non adeguata linfadenectomia (e cioè asportazione di un numero troppo limitato di linfonodi) o tumori poco differenziati (il cosidetto grading). La sopravvivenza e buona comunque in uno stadio come il suo ma l’associazione sembra migliorarla. Il problema è che spesso il trattamento è poco tollerato. In conclusione direi di discutere la cosa con l’Oncologo e scegliere un trattamento poco aggressivo ma farlo, a meno che non abbia problemi asssociati (e cioè altre patologie) che impediscono la cosa. Cordialmente.