DOMANDA
Buongiorno dottore, mi chiamo Veronica Elefante e le scrivo per mia mamma. Ha 49 anni, affetta da adenocarcinoma polmonare anche se non ha mai fumato e non risulta avere mutazioni genetiche. A ottobre, al momento della scoperta, era già in stato avanzato, al primo controllo infatti aveva già un coinvolgimento scheletrico e linfonodale. Dopo la prima terapia con cisplatino e premetexed la malattia non si è fermata ma ha attaccato fegato e cervello (bloccato però con la radioterapia) e altre localizzazioni scheletriche; dopo la seconda terapia con taxotene la malattia ha attaccato il surrene e si è verificato un aumento generale. Ora sta facendo la nuova cura immunoterapica (per il momento 2 cicli) ma l’altro giorno siamo andati in pronto soccorso in quanto lamentava un forte dolore al petto e la mia preoccupazione era che si fosse verificato un versamento pericardio in quanto già a gennaio vi era una lieve presenza di questo liquido non in maniera abbondante infatti aveva continuato le sue cure. Al pronto soccorso le e stata fatta una radiografia dalla quale il polmone era completamente coperto per via di un versamento pleurico e un ecocardiogramma dove, appunto è risultato un versamento pericardico. Il suo dottore vuole farla ricoverare per drenare questo liquido e per farle una tac senza mdc ma è già passata una settimana e sicuramente ne passerà un’altra ancora. Altri dottori ai quali abbiamo chiesto parere ci hanno riferito che è solo una perdita di tempo (infatti sono già passati più di 20 giorni dalla sua ultima terapia). Io non so più cosa pensare e a chi credere perché ognuno mi dice una cosa diversa, ho paura che passi troppo tempo e trattandosi di una malattia così veloce e grave, tenerla senza terapia mi sembra un grosso rischio ma allo stesso tempo ho paura che la terapia stessa faccia aumentare il liquido e che diventi tossica nei polmoni. Ho paura, la prego mi aiuti, so che è grave ma non voglio darla già per spacciata e continuerò a sperare fino alla fine. Spero minrisponda, la ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti, Veronica.
RISPOSTA
Cara Signora,
da quello che scrive, il problema principale adesso è costituito dal versamento. Non ho gli elementi per una valutazione adeguata, ma se il versamento produce un effetto clinico (sia sul polmone che sul cuore) è necessario drenarlo (si fa in genere con procedure mini-invasive) ed è corretto sospendere temporaneamente la terapia immunologica. Tra l’altro, l’effetto di questa terapia si manifesta abbastanza lentamente nel tempo e quindi, saltare una o due somministrazioni non ne compromette l’efficacia. Dopo la risoluzione del versamento sarà possibile e soprattutto più sicuro, riprendere il trattamento.
Le faccio i più sinceri auguri