adenocarcinoma prostatico

    Pubblicato il: 28 Febbraio 2010 Aggiornato il: 28 Febbraio 2010

    DOMANDA

    a mio padre età 63 anni è stato riscontrato un tumore alla prostata.i valori di riferimento a seguito di biopsia sono: come da reperto microscopico
    1)parenchina prostatico senza alterazioni di riievo
    2tre frammenti di adenocarcinoma prostatico di tipo acinare scarsamente differenziato(g3), gleason 8(4+4),infiltrante il 30-40% della superficie bioptica
    SNOMED
    G3-040 T-92000 M-81403
    REFERTO DEL 11 02 2010.
    GLI SI PROSPETTA UN INTERVENTO CHIRURGICO DI PROSTATECTOMIA RADICALE IN LAPAROSCOPIA ROBOT ASSISTITA.
    TEMPI DI ATTESA 10/ 12 SETTIMANE.
    LE CHIEDO: I TEMPI DI ATTESA LE SEMBRANO CONGRUI O POTREBBERO INSORGERE CONSEGUENZE NEGATIVE DATA LA DIAGNOSI?
    GRAZIE

    RISPOSTA

    Gentile signore,
    la diagnosi bioptica di adenocarcinoma prostatico Gleason score 8(4+4) presente in piu’ del 30 percento dei frammenti indica un tumore ad elevata aggressivita’ ed alto rischio di estensione extraprostatica.
    Se poi il valore del PSA e’ maggiore di 10 ng/ml tale probabilita’ di estensione extraprostatica e’ ancora piu’ elevata.
    Quindi in questi casi bisogna sempre eseguire una attenta stadiazione preoperatoria con TC addome pelvi con contrasto e scintigrafia ossea TB.
    In caso di positivita’ di queste indagini l’intervento e’ controindicato e bisogna fare una terapia ormonale. Se gli esami strumentali sono negativi ma il PSA e’ maggiore di 10 i risultati della chirurgia non superano quelli della radioterapia e quindi si preferisce eseguire una radioterapia esterna.
    In caso invece di PSA inferiore a 10 ed indagini strumentali negativi l’intervento chirurgico puo’ avere un suo razionale ma sempre sapendo che difficilmente sara’ radicale e che dopo il paziente dovra’ essere sottoposto ad altri trattamenti (radioterapia esterna o terapia ormonale).
    In questi casi, prorpio perche’ il rischio che il tumore sia extraprostatico e’ elevato, in genere si preferisce un intervento chirurgico aperto e non laparoscopico o robotico che diventano ancora a maggior rischio di lasciare margini positivi (tumore in sede).

    Cordiali saluti
    Alessandro Sciarra