DOMANDA
Salve sono l’utente che ha il padre affetto da adenocarcinoma prostatico. La ringrazio per la sua risposta. Ma quello che io mi chiedo è: è possibile che con l’intervento di linfoadenectomia pelvica estesa siano stati tolti tutti i linfonodi con metastasi? E non è possibile debellare la malattia magari facendo una chemio? Mi scuso per l’insistenza e la ringrazio per la gentilezza.
Cordiali saluti
RISPOSTA
gentile signore,
il concetto di neoplasia indica una malattia che e’ curabile solo se il tumore e’ circoscritto all’organo di origine e viene asportato completamente.
In casi con metastasi linfonodali ormai si parla di una malattia diffusa. Anche se i linfonodi sono asportati completamente comunque rimane una malattia sistemica con cellule neopalstiche in circolo, che non potra’ essere curata ma solo contenuta, cronicizzata o rallentata con le terapie mediche.
Nella prostata non si parla tanto di chemioterapia ma di terapia di blocco androgenico perche’ il tumore prostatico cresce grazie agli androgeni. ognuna di queste terapie ha un periodo di risposta e quindi una fase successiva dove il tumore diviene resistente alla terapia.
Se si utilizza subito la chemioterapia avremo una risposta per un periodo di 12-20 mesi circa dopo di che non avremo piu’ altre opzioni terapeutiche. Iniziando invece con una terapia di blocco androgenico di prima linea allungheremo il periodo complessivo di risposta passando a terapie di seconda, terza linea e quindi alla chemioterapia. Cosi’ complessivamente la risposta potrebbe essere piu’ lunga dei 12-20 mesi.
Ripeto, in questa fase ogni terapia non e’ curativa ma solo cronicizzante o rallentante la progressione della malattia
Cordiali saluti
Alessandro Sciarra