Adenoma Ipofisario

    DOMANDA

    Gent.le dottore, sono una donna di 40 anni sottoposta ad asportazione di macroadenoma ipofisario l’8 ottobre presso l’humanitas di milano e dall’esame istologico è risultato un adenoma ipofisario immunofenotipo acth +/- debole e focale con indice di proliferazione 3% (praticamente un NON SECERNENTE a detta di chi mi ha rivelato l’esito). L’intervento, avvenuto per via TNS, è andato benissimo: è stato rimosso interamente l’adenoma preservando l’intera ipofisi. La sera stessa dell’intervento sono arrivata però a bere 8 litri d’acqua e ad espellerne altrettanti di urina. Il giorno dopo sono arrivata a 4 litri e mi hanno somministrato il minirin. Sono stata dimessa il 13 con minirin 60 una cp la sera e cortone acetato 1cp al mattino e 1/2 il pomeriggio. Il 15 sono tornata a Roma e notando una eccessiva riduzione della minzione e un notevole gonfiore addominale ho contattato l’endocrinologo di milano il quale mi ha consigliato di provare a sospendere il minirin. Il 17 avvertendo un forte malessere mi sono recata in pronto soccorso e dagli esami risultava il SODIO a 118. Nonostante avessi sospeso il minirin continuavo ad avere una minzione ridottissima e per giunta nessuna necessità di bere. Ho avuto nausea e vomito e dopo 3 flebo di sodio domenica mattina avevo ancora il sodio a 118. Il pomeriggio ho cominciato ad avere necessità di urinare in continuazione e successivamente è tornata anche la sete. Ho perso circa 5 kg di liquidi e il lunedi mattina il SODIO è risalito a 138. L’endocrinologo contattato dal p.soccorso mi ha detto che l’iposodiemia mi era stata causata dal minirin del quale non avevo effettivo bisogno. Nel frattempo, sempre sotto consiglio dell’endocrinologo di milano, avevo cominciato a diminuire il cortisone ed ero arrivata ad assumere 1/2cp la mattina e 1/2 la sera. Sono andata avanti così fino a giovedì 22 quando ho contattato un endocrinologo qui a roma il quale ritiene che io sia affetta da iposurrenalismo secondario post chirurgico e mi ha prescritto come terapia 1/2 fiala di flebocortid al mattino e 1cp e1/2 di cortone acetato dopo pranzo per 3 giorni e successivanente 2 cp di cortone la mattina e 1 dopo pranzo. Da quando ho iniziato la terapia è aumentata la sete e di conseguenza anche la minzione.Il 27 avendo superato i 4 litri di urina ho assunto 1/2 compressa di minirin, come consigliato, e il giorno dopo ho avuto di nuovo un forte malessere. Il minirin non l’ho piu preso e l’endocrinologo mi ha aumentato ulteriormente il dosaggio di cortisone arrivando a 1/2 fiala di flebocortid al mattino e 2 cp di cortone alle 14. Nonostante l’alto dosaggio mi stanco facilmente, passo gran parte della giornata sdraiata, ho pochissimo appetito e molta sete. Tra l’altro la terapia mi è stata prescritta senza aver effettuato un deficit di acth tramite i dosaggi ormonali. Volevo un suo parere riguardo la diagnosi che mi è stata effettuata e la terapia prescritta. La ringrazio anticipatamente e mi scuso per essermi dilungata troppo.

    RISPOSTA

    Ritengo che lei debba essere valutata rapidamente in adeguato ambiente specialistico. Vanno effettuati dei semplici esami di laboratorio per valutare la funzionalità ipofisaria e per evitare una empirica e probabilmente inappropriata somministrazione di cortisone. Concordo con l’ipotesi di una transitoria iposodiemia da “intossicazione di acqua” dovuta all’azione antidiuretica del farmaco prescritto nel postoperatorio.

    Salvatore M. Corsello

    Salvatore M. Corsello

    Professore ordinario di Endocrinologia in Unicamillus, Università Medica Internazionale di Roma e docente nell’Università Cattolica nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Medicine and Surgery. Dal 1979 è strutturato nell’Unità di Endocrinologia del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” – Università Cattolica – Roma. È stato Honorary Clinical Assistant presso il St. Bartholomew’s Hospital […]
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