DOMANDA
Buona sera, mio padre sei mesi fa circa, dopo essersi sottoposto a 4 esami con immagini: RM, TAC, SPECT e PET è stato diagnosticato una AFASIA progessiva primaria non determinata, verosimilmente nell’ambito dell’FTD SPECTRUM.
Il neurologo del policlinico di Bari, ha chiuso il quadro diagnostico dicendo quanto segue: di sottoporsi a LOGOTERAPIA e applicare il cerotto EXELON da 4,6mg al braccio.
Ci è stato riferito che allo stato attuale non esiste nessun tipo di farmaco per questa patologia.
Pertanto rifacendoci a 2 pensieri importanti di IPPOCRATE: mangiare senza giudizio quando si è sani significa costruire la propria malattia; mangiare senza giudizio quando si è ammalati significa nutrire la propria malattia.
Quindi come lei sa c’è un legame stretto tra quello che mangiamo e la nostra salute.
Sulla base di questi principi, la domanda è la seguente: seguire una alimentazione corretta che possa rafforzare il nostro sistema centrale o vero sia i neuroni che caratterizzano il cervello.
Qualora nella mia misera ignoranza abbia sbagliato a rivolgermi a lei, chiedo gentilmente a chi posso rivolgermi (tenga presente che la patologia di mio padre è pari al 30% in situazione lieve).
Abbiamo riscontrato anche che ha problemi di memoria procedurale, di attenzione, di calcolo e a volte di organizzazione spazio temporale.
E’ superfluo dirle che sono un’assidua lettrice della rivista OK.
La ringrazio anticipatamente e attendo una sua risposta nel più breve tempo possibile.
Corato (BA) Regione Puglia
RISPOSTA
Buon giorno,
mi fa molto piacere poter condividere anche con lei il fatto che già Ippocrate aveva capito la profonda importanza di un’alimentazione adeguata per ciascuno di noi. Al giorno d’oggi ci avvalliamo di evidenze scientifiche che ci facilitano nella scelta di una sana alimentazione. Sebbene gli alimenti siano abitualmente identificati come fonte di energia per il supporto fisico, stanno emergendo sempre maggiori evidenze delle loro proprietà nel fornire elementi indispensabili alla protezione delle funzioni mentali. Una dieta ricca di acidi grassi omega-3 (noci, semi di lino e pesce azzurro) riveste un ruolo importante nei processi cognitivi, nel mantenimento della funzione sinaptica e della plasticità dei neuroni. Diete ad alto contenuto di grassi saturi (carne e formaggi), viceversa, riducono i substrati molecolari che supportano l’elaborazione cognitiva, aumentando il rischio di disfunzione neurologica. Ciò che mangiamo infatti può influenzare i processi cerebrali con differenti meccanismi: regolando i neurotrasmettitori, modulando le trasmissioni sinaptiche, modificando la fluidità delle membrane cellulari e le vie di trasmissione dei segnali nervosi.
Nello specifico, le consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista che saprà aiutarla nella programmazione nutrizionale di suo padre.
Cordiali saluti
Laura Garnerone