DOMANDA
Caro Professore, La scrivo dalla provincia di Cosenza, da un paio di anni mi è stata diagnosticata la rettocolite ulcerosa, questa mi comporta, durante la giornata, intorno a 30-40 scariche di diarrea, sono stato visitato da molti medici, ho fatto 5 colon e diverse analisi ma ad oggi dicono che è impossibile avere tutte queste scariche dato che per loro la RCU è di bassissima entità. Ho fatto diverse terapie ho anche assunto cortisono pe 8 mesi ma nessuna risposta, come non risponde nessuno dei farmaci perscritti. Secondo me il problema deriva da qualche altra parte ed avevo pensato alla coliciste. Ho girato in lungo ed in largo e tutti mi dicono che è strano ma nessuno ha capito cosa possa essere.Non riesco quasi ad andare al lavoro ed a condurre una vita normale, infatti esco solo per lo stretto necessario e naturalmente, ho vergogna a dirlo, devo andare dove vicino ci sia un bagno altrimenti non mi da scampo.Chiedo che qualcuno mi possa aiutare, se ha una soluzione sono disposto a correre pur di ricominciare a vivere. Aggiungo anche di avere fatto una infinità di esami tra cui quello per la celiachia. La ringrazio anticipatamente Vincenzo
RISPOSTA
Effettivamente una RCU di lieve entità, se le precedenti diagnosi sono corrette, non dovrebbe dare la sintomatologia descritta, in quanto soltanto le forme più severe inducono una sintomatologia con tante scariche giornaliere. Non so se siano mai stati effettuati esami colturali e parassitologici sulle feci, il dosaggio della serotonina urinaria e della Cromogranina A che in questo caso andrebbero comunque eseguiti. Non penso che la colecisti possa influire se non è presente anche una patologia delle vie biliari; comunque una ecografia addominale dirime ogni dubbio. La RCU va poi monitorata con VES e PCR per valutarne i livelli di attività; se i valori sono alti la malattia è in fase attiva. Se non funzionano farmaci come il cortisone e/o la mesalazina, penso, che una volta escluse altre cause, possano essere presi in considerazione farmaci immunosoppressori come l’azatioprina o farmaci cosiddetti biologici. Come sintomatici possono essere impiegati probiotici e, nel caso di patologia ascrivibile alle vie biliari, colestiramina.