AFTE SULLA LINGUA DA 15 ANNI CIRCA.

    DOMANDA

    Egregia Professoressa Campisi, mi chiamo Riccardo e Le scrivo da Agrigento in Sicilia. Il Prof.Giannoni a cui ho già scritto mi ha indirizzato presso di Lei.
    Il problema che Le sottopongo è il seguente: da circa 15 anni ho afte sulla lingua che mi hanno leggermente scavato la stessa sulle parti laterali e che all’inizio mi procuravano delle macchie biancastre. Ho la lingua “geografica” e penso che questo acuisca il problema; il fatto che dico che ho la lingua scavata, secondo alcuni medici che ho consultato, è una mia impressione. Quando mangio peperoncino, parmigiano, condimenti e pietanze con tante spezie in genere, qualche volta anche noci, mandorle o pasta con tanto pomodoro molto condito con peperoncino ed abbondante parmigiano, avverto bruciore che passa bevendo qualche bicchiere d’acqua non gasata e a temperatura ambiente. Da vari medici che ho contattato mi sono state date delle medicine liquide, non ne ricordo il nome in questo momento, che dovevo spennellare sulla lingua per qualche giorno. Visti i risultati, (nulli), non ho consultato più nessun medico nè ho preso medicine. Sono molto sfiduciato riguardo ad una cura possibile e sono molto preoccupato perchè mi è sorto un pensiero negativo da qualche tempo a questa parte: non è che dall’afte sulla lingua, dopo molto tempo, può derivare il tumore alla lingua? Secondo Lei questo tipo di patologie è risolvibile? Se si, in che modo? RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione, porgo distinti saluti.
    Riccardo

    RISPOSTA

    Buongiorno Sig Riccardo, dalla sua descrizione comprendo appieno che il pellegrinaggio tra i vari medici a cui si è sottoposto ha notevolmente ridotto la fiducia nell’operatore sanitario. Da questa sede, non avendola mai visitata e pertanto non potendo avere conferma che si tratti di patologia aftosa, le posso solo confermare che da un’afta non può derivare un tumore. Le consiglio di sottoporsi ad una dieta selettiva che escluda l’assunzione di cibi acidi e.g. agrumi, nespole, ciliegie, fragole, pomodoro cotto e crudo, melenzane, olio fresco di frantoio,coca-cola,vino, birra. Sarebbe inoltre auspicabile una visita specialistica presso un ambulatorio di Medicina Orale per potere avere una conferma dell’entità patologica ed un’ adeguata terapia che mirerebbe, nel caso di afte, a ritardare/prevenire la comparsa di nuove dolorose lesioni, insieme all’esecuzione di un panel di esami sistemi mirati. Cordiali saluti, GC

    Giuseppina Campisi

    Giuseppina Campisi

    ESPERTA IN MEDICINA ORALE – ONCOLOGIA ORALE. Professore Ordinario di Malattie Odontostomatologiche, al suo attivo oltre 200 pubblicazioni internazionali Ricerca clinica nel campo dell’oncologia del cavo orale, delle malattie infettive e infiammatorie delle mucose orali (https://www.unipa.it/persone/docenti/c/giuseppina.campisi/?pagina=ricerca). É Responsabile della U.O. di Medicina Orale e Odontoiatria per pazienti fragili, Azienda Ospedaliera Universitaria (AOUP) “Policlinico P. Giaccone” […]
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