Aiutatemi ad aiutare mio figlio.

    Pubblicato il: 16 Settembre 2010 Aggiornato il: 16 Settembre 2010

    DOMANDA

    ho un figlio di 29 anni da quando si è sposato nn lo sò capire +. E’ felice se sta lontano dalla famiglia nn lo posso sentire al telef. per sapere se sta bene, l’ho aiutato in tutti i modi , ma adesso nn sò + cosa fare. Abita a VA, nn ho telef. cerco di mettermi in contatto e mi denuncia, nn sò + come prenderlo, lui dice che è felice, ma in lui c’è troppa contraddizione si è isolato da tutti, se lo cerco mi dice che nn vuole essere cercato, se nn lo faccio mi rimprovera e mi dice che mi sono ricordata che esiste io abito apalermo e lui se ne è andato da casa a 20 anni per lavorare mi hanno detto che io nn posso fare nulla se lui nn vuole, ma sta male nn è sereno, la notte ha incubi, ma nn si fa aiutare che debbo fare per salvare mio figlio? aiutatemi – grazie.

    RISPOSTA

    Un figlio di 29 anni è un adulto e come tale ha il diritto di decidere da solo cosa lo rende felice.I genitori devono cercare di essere e mostrarsi disponibili in caso di necessità, ma devono anche sapere mettersi da parte se non viene richiesto aiuto.

    Chiamare con discrezione ogni tanto e informarsi potrebbe essere il modo migliore per mantenere i contatti senza essere invadenti.

    Grazia Attili

    Grazia Attili

    ESPERTA IN RAPPORTI GENITORI-FIGLI E DI COPPIA. Professore ordinario di psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma. Insegna nei corsi di laurea di Sociologia e di Scienze e tecniche del servizio sociale del dipartimento di Scienze sociali dello stesso ateneo romano, dove dirige anche l’unità di ricerca “Attaccamento e sistemi sociali complessi”. Conduce da anni […]
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