alcol e cocaina

    DOMANDA

    Gentile Professore,
    siccome credo che continuero’ nelle mie abitudini accettando gli eventuali rischi le chiedo:
    1) esistono e quali sono i campanelli d’allarme per capire che e’ meglio ridurre o smettere certe abitudini (mi riferisco all’alcol)dal momento che finora io non ne ho avuto neanche uno, oppure possono verificarsi malattie cardiovascolari senza preavviso,con esami tipo trigliceridi, colesterolo regolari?
    2) fermo restando la tossicita’ di ingerire piu’ di 500 ml di alcol al giorno, non e’ forse vero che altre abitudini salutari come consumo di 4-5 porzioni di frutta e verdura al giorno, 1 litro e mezzo di acqua, mantenimento del peso corporeo regolare, attivita’ fisica costante, possono ridurre la tossicita’ alcolica fino a farla rientrare in un livello accettabile per l’organismo?
    3) nel caso in cui la cocaina provochi ictus o infarti vi sono dei campanelli d’allarme preventivi come tachicardia e stato di malessere in seguito all’assunzione della droga, oppure tali patologie possono presentarsi anche senza che vi sia un situazione di malessere tale per cui non si puo’ controllare la situazione e interrompere in tempo l’assunzione di ulteriore droga prima che essa provochi danni?
    Grazie mille.

    RISPOSTA

    1) i danni si esercitano lentamente e silenziosamente. Le malattie cardiovascolari sono maggiormente frequenti in presenza di fattori di rischio alterati (ipertensione arteriosa, diabete, fumo, alterato profilo dei grassi nel sangue, abuso di alcool, sedentarietà, scarsa introduzione di frutta o verdura, obesità) ma non sono sempre prevedibili e non danno sempre avvisaglie utili per il loro riconoscimento. Per questo motivo, di base, è meglio avere uno stile di vita sano che includa anche una attività fisica regolare;
    2) avere una componente di stile scorretto ma insieme ad altri aspetti corretti è comunque meglio che averne molti scorretti!
    3) ictus ed infarto sono eventi acuti per definizione imprevedibili. Riconoscere l’esordio è utile per cure più tempestive.
    Parli comunque di tutti questi aspetti con il suo Medico di Famiglia istituzionalmente preposto a ciò. Cordialità.

    Gianfranco Sinagra

    Gianfranco Sinagra

    Professore di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università degli Studi di Trieste. Nato a Palermo nel 1964, si è laureato all’Università degli Studi di Palermo e si è specializzato in cardiologia all’Università degli Studi di Trieste. Dirige la struttura complessa di cardiologia, il dipartimento cardiovascolare e la scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare agli Ospedali Riuniti […]
    Invia una domanda