DOMANDA
Buongiorno Dott. Varenna,
Nell’agosto del 2014, ho subito un infortunio al dorso della mia mano destra, con micro-frattura del capitato e in seguito,scoperto una lesione della tfcc. All’inizio la mano era molto gonfia,e rossa e avevo dolore,sono,stato curato con coefferalgan e tens per riassorbire l’edema, ma con il passare del tempo i dolori continuavano e per vari ritardi e sbagli a febbraio 2015 mi prospettavano che potessi avere il morbo di sudeck, anche perché la mano presentava ostoporosi a macchie e una grossa rigidità al polso e difficoltà motorie importanti su pollice e mignolo, la scintigrafia non ha dato molto riscontro, a maggio mi hanno mandato in una clinica specializzata a lucerna e mi hanno confermato una sindrome CRPS da loro catalogata a licello,15 su una scal da 0 a 17. Ora ho continui e forti dolori al comparto mano polso, il pollice non si muove più, le altre dita sono molto rigide ed ora ho problemi anche al gomito e alla spalla, mi stanno curando con oppiacei, gabapentin, miocalcin e terapie cognitive, ma i risultati sono nulli, ora mi propongono i biofosfonati o seguentemente il blocco del simpatico. Vorrei sapere se la terapia è giusta e se dopo più di un anno dall’ infortunio io ho iniziato una vera e propia cura c’è la possibilità di migliorare, visto che la mano è sempre più atrofica. Informomche sono curato in svizzera in quanto,lavorando lì l’ assicurazione per ora vuole che mi curi da loro.
La ringrazio per il tempo che mi concede.
Cordiali saluti.
Valentino
RISPOSTA
Gentile sig. Valentino,
purtroppo la negatività dell’esame scintigrafico, evento che si verifica sempre dopo un certo numero di mesi dall’esordio di malattia, esclude la possibilità che la terapia con bisfosfonati le possa dare qualche beneficio.
Allo stesso modo sappia che i blocchi del simpatico, quand’anche le possano offrire un beneficio temporaneo, sono ormai abbandonati da anni in quanto non esistono dimostrazioni di efficacia che ne raccomandino l’impiego.
Nella fase di malattia che attraversa, la copertura analgesica ottimale associata alla fisioterapia rappresentano l’unico strumento terapeutico disponibile.
Cordialità.
MVarenna