DOMANDA
Ringraziandola per la gentilezza e con rif alla sua del 16.3 Le pongo un’ulteriore quesito.
Sia l’ortopedico, il reumatologo e la fisiatra valutavano un quadro clinico di algodistrofia in fase di miglioramento; dopo 3 sedute di 1 ora di fisioterapia(precedentemente effettuavo 3 sedute sett di ½ ora) la mano è tornata a irrigidirsi in maniera evidente, la pelle lucida e sudaticcia fra le dita.
Il palmo della mano si è notevolmente modificato: la pelle è rigida ed ispessita presentando spesso chiazze giallognole che dopo 1-2 giorni induriscono; le dita sono gonfie , chiazzate e rigide; il dito indice manifesta formicolio perenne.
Continuo a fare una iniezione da 100 mg la settimana di Clody, fisioterapia 3 volte la sett. e quotidianamente faccio esercizi da sola.
Considerato l’ulteriore ispessimento e rigidità dei tessuti mi stò chiedendo se la terapia seguita sia quella giusta ; tale dubbio mi è sorto consultando articoli e recensioni sull’algodistrofia le quali parlano di soluzione con “terapia adeguata” .
Cosa si intende per “terapia adeguata” ?
Grazie
RISPOSTA
Le terapie “adeguate” (e questo non vale solo per la Sindrome Algodistrofica) sono quelle che hanno dimostrazioni di efficacia convincenti: in sostanza che derivano da studi condotti in maniera rigorosa. Malauguratamente nessuno studio è mai stato condotto con il clodronato per via intramuscolare, cioè la terapia che lei sta seguendo. I dati della letteratura medica riportano l’efficacia di tale farmaco somministrato per via venosa, a dosaggi notevolmente superiori. Non stupisce quindi che le terapie attualmente in corso non riescano a contrastare l’evoluzione di malattia verso la fase “atrofica”.