DOMANDA
Salve dottor Varenna. Ho 45 anni. 4 anni fa dopo una caduta con frattura del polso ho sofferto di algodistrofia simpatico riflessa. Non diagnosticata subito e quindi non trattata mi sentivo ripetere ad ogni controllo che il decorso andava bene. Appena subito la frattura mi hanno ingessato ma il dolore era insopportabile. Allora dopo 3 giorni mi hanno tolto il gesso e mi hanno operato chirurgicamente mettendomi un sostegno esterno per 3 mesi. Il braccio nel frattempo gonfiava e prendeva un colore verdastro: non riuscivo a muovere ne dita ne spalla ne a piegare il gomito. Dopo il ferro mi hanno messo una doccetta da tenere altri 10 giorni. Ed il braccio faceva ancore male. Alla fine tolto tutto ho iniziato la fisioterapia con dolori lancinanti e decine di giorni per fare piccoli lievi miglioramenti. Poi ho fatto un consulto con un altro medico che subito appena mi ha visto mi ha informato cos’era in realtà quella strana reazione. Dietro a tutto questo sono riuscita a riprendere da sola facendo tanta ginnastica al mare con attrezzi dati dal centro fisioterapico. Tutt’oggi non chiudo più la mano sinistra e nemmeno le dita si raddrizzano. Le mie domande sono 2: Secondo lei esiste un modo per recuperare appieno la funzionalità della mano a 4 anni di distanza? L’algodistrofia può riguardare altre forme di dolore come un semplice mal di denti? Si perchè mi è successo pure questo ma dalla radiografia del dente non risultava nulla. Buona serata.
RISPOSTA
Fortunatamente, una sindrome algodistrofica che coinvolge i denti non è ancora stata descritta.
La vicenda della mano, viceversa, è tipica di questa malattia in una sede decisamente più consona.
Il problema è che a 4 anni dall’esordio gli approcci farmacologici hanno difficilmente un riscontro di utilità e l’unica strategia in grado di migliorare il quadro funzionale a quella kinesiterapica.
CordialitÃ
MVarenna