DOMANDA
Gent.mo dottore, ho 40 anni e circa un paio di mesi fa ho iniziato a provare dolore al ginocchio sn. Aumentando il dolore e non avendo benefici assumendo antidolorifici e antinfiammatori ho fatto un rx al ginocchio con esito negativo. Mi è stato consigliato di effettuare una rmn. Avendo i risultati della rmn ho fatto una visita da uno specialista ortopedico il quale mi ha prescritto una rmn dell’anca sinistra con questa diagnosi: coxalgia sinistra da n.d.d. (probabile sindrome algodistrofica) e con la seguente cura, Flexart Flogo (1 bustina 2v al dì), Clody 200 (1 fl al dì per 6 giorni, 1 fl a giorni alterni per 12 giorni). Dopo alcuni giorni ho fatto visionare i risultati della rmn all’anca sn: “esteso edema intraspongioso della testa del femore e della porzione laterale del collo femorale fino al livello intertrocanterico. Reperto riferibile in prima ipotesi a fenomeni di algodistrofia”. Lo specialista ha effettuato il seguente referto: sindrome algodistrofica all’anca sinistra; consiglio terapia per via iniettiva con renidronato, presso il reparto di reumatologia in day hospital; in attesa Clody 200 1fl al d’ per 10 gg, poi 1fl a giorni alterni per 20 gg, poi 1fl ogni 3 gg per 30 gg. Flexart Flogo 1 bustina 2 volte al dì per 2 mesi. In base agli esami effettuati e ai risultati riportati è corretta la diagnosi di sindrome algodistrofica all’anca sinistra? Secondo Lei dovrei fare anche altri esami per confermare tale diagnosi? La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione. Cordiali saluti
RISPOSTA
Gentile signore,
non sono logicamente in grado di avvallare la diagnosi del collega che comunque è coerente con ciò che mi riporta del referto RMN.
Non ritengo indispensabile impiegare il clodronato im, quanto iniziare il più presto possibile la terapia con le infusioni di Neridronato.
Cordialità.
MVarenna