DOMANDA
Gentile Dott. Varenna,
ho 46 anni e nel mese di maggio ho iniziato ad avvertire un leggero dolore all’ anca sx, che poi nell’ arco di alcuni giorni è aumentato considerevolmente tanto da impedirmi la deambulazione. Dopo i primi esami di rito che non avevano dato grandi risultati, agli inizi di luglio , ho eseguito una risonanza magnetica all’anca che ha subito evidenziato una “algodistrofia idiopatica con ampio edema midollare della testa e del collo femorale”.
Attualmente ho iniziato un ciclo di 30 sedute di ossigenoterapia iperbarica con assunzione di clodron 200 mg 1 fl IM a giorni alterni per una settimana e poi 1 fl IM ogni 15 giorni per 3 mesi; magneto terapia a bassa frequenza per 90 minuti per almeno un mese.Nel frattempo sto usando le stampelle per non caricare l’ anca.
Mi chiedo se questo protocollo possa esere integrato con altri interventi più mirati e risolutivi, tenendo conto che il tempo non gioca a favore di questa patologia che si presenta dolorosa, invalidante e con tempi di guarigione molto lunghi.
La ringrazio sentitamente della sua attenzione.
Walter
RISPOSTA
Gentile sig. Walter,
la sua malattia che con l’avvento della risonanza sta mostrando una frequenza inaspettata non è in realtà assimilabila ad una sindrome algodistrofica come descritto dal radiologo. Va sotto il nome di sindrome dell’edema midollare, terminologia descrittiva che ha sostituito la vecchia denominazione di “Osteoporosi transitoria dell’anca”.
Concordo con lei che è malattia dolorosa ed invalidante ma, fortunatamente, nella maggior parte dei casi destinata a guarigione in tempi tuttavia relativamente lunghi (diversi mesi).
Esistono oggi schemi terapeutici con un profilo di efficacia validata e in grado di risolvere il problema in tempi brevi che, purtroppo, non sono quelli che le sono stati prescritti.
Nè la magnetoterapia, né la camera iperbarica, né il clodronato intramuscolo rappresentano trattamenti che abbiano dimostrazioni di efficacia.
Il mio suggerimento è quello di rivolgersi a specialisti che impieghino molecole sempre appartenenti alla famiglia dei bisfosfonati (come il clodronato che le è stato prescritto), ma più efficaci e soprattutto sommintrati per via endovenosa.
Cordialità.
MVarenna