DOMANDA
Salve dott. Varenna,
9 mesi fa ho avuto una frattura composta al malleolo peroneale e tibiale. Ho fatto circa 43 sedute di fisioterapia tra cui tecar laser magnetoterapia e fisiochineterapia. Tutt’ora ho la caviglia gonfia e il lati leggermente scuri. Ho fatto una RS, una radiografia, un ecografia ed una tac. Da questi venivano fuori millimetrica calcificazioni perimalleolari. Aveva quindi pensato di intervenire chirurgicamente fino a quando non mi hanno invece dimesso prima dell intervento con la seguente diagnosi: dimettiamo il paziente, ricoverato nel nostro reparto per esiti frattura TT sx con millimetriche calcificazioni perimalleolari e candidato ad intervento di artroscopia caviglia sx.
Durante il ricovero il pz è stato rivalutato clinicamente e con nuovi esami strumentali e, sulla scia di un sopravvenuto quadro algodistrofia a carico della caviglia sinistra, si è deciso di concerto con il paziente di non eseguire l intervento chirurgico programmato.
Cosa ne pensa?
RISPOSTA
Gentile lettore,
la diagnosi di algodistrofia non si pone solo sul dato strumentale. Di solito il quadro clinico è talmente evidente che tale diagnosi viene posta sui sintomi lamentati dal paziente e sui segni che il medico può individuare con l’esame clinico.
In ogni caso concordo con l’indicazione di posticipare l’intervento in caso di presenza di una sindrome algodistrofica.
La saluto cordialmente.
MVarenna