DOMANDA
Gent.le Prof. Varenna
ho avuto una lussazione grave della caviglia il 15 marzo 2012 giocando a pallavvolo. Portato in ospedale mi hanno operato di urgenza riportando la caviglia a posto in anestesia totale mediande una leva di cui non ricordo esattamente il nome. Mi hanno quindi ingessato per 40gg. dopo ho avuto un tutore per ulteriori 40gg durante il quale ho iniziato ad fare riabilitazione
In data 13/7/2012 ho fatto una RM dove è emerso “imbibizione edematosa della spongiosa ossea subcondrale alla faccia postero-inferiore dell’astragalo articolantesi col calcagno, per distrettuale condizione neuroalgodistrofica. Ho quindi fatto un trattamento di Nerixia 25 x 4 fiale in 500cc per 2 volte. (non ho proceduto a farne altre 2 prescritte perchè ho avuto reazioni importanti al farmaco con febbre forte e violenti dolori articolari. In data 1/2/2013 ho fatto una RM di controllo ed è emerso ancora una algodistrofia come sopra “di dimensioni lievemente aumentate rispetto alla precedente e un ulteriore area neuro-algodistrofica di dimensioni nettamente inferiori a livello della spongiosa ossea subcondrale della faccia superiore del calcagno”.
Non so cosa fare. Ho iniziato la palestra 3 volte a settimana con passeggiate su tappetino ed esercizi vari tra cui elastici, tavoletta ecc. Ho provato a correre su tappetino questi giorni ma sento pungere sul tallone quindi ho demorso. Non ho mai fatto trattamenti con campi magnetici. Potrebbe cortesemente darmi un suo indirizzo su cosa fare?
RISPOSTA
Gentile signore,
è probabile che ciò che Lei ha avuto non sia inquadrabile nell’ambito di una sindrome Algodistrofica, bensì in una sofferenza ossea secondaria all’evento traumatico da Lei subito.
Malauguratamente vige questa equazione per cui il riscontro RMN di edema midollare viene sistematicamente ascritto ad una sindrome Algodistrofica e non ad una risposta generica a numerose patologie ossee (tra cui quelle traumatiche come una lussazione della sottoastragalica che probabilmente Lei ha subito). Normalmente queste forme beneficiano del trattamento che le è stato prescritto (quando viene effettuato per intero e cioè 4 infusioni). Il fatto che alla RMN di controllo persista un segnale alterato spesso non correla con un miglioramento clinico soggettivo avvertibile dal paziente.
Cordialità
MVarenna