Algodistrofia piede astragalo

    DOMANDA

    Egregio dottor Varenna

    Le scrivo in merito ad un problema che ha mio figlio di 12 anni al piede sx: come evidenziato nell’oggetto “Algodistrofia piede sx sul domo astragalico”

    Il 29 febbraio 2016 mio figlio accusa un dolore sul dorso del piede sx mentre studiava alla sua scrivania….visto che il dolore persisteva ci siamo recati in pronto soccorso..dopo la radiografia si è riscontrato una micro infrazione al quinto metatarso…alche gli hanno praticato una doccetta ( fasciatura in cartone), la quale ha dato subito problemi di vesciche al tallone..e per questo motivo siamo tornati al pronto soccorso per ben 4 volte per farla rifare…

    Con questa doccetta è dovuto stare per 15gg.
    Pochi giorni prima della rimozione della doccetta mio figlio accusava dolore al piede in corrispondenza della caviglia. ..una volta tolta la doccetta e provato subito ad appoggiare il piede in terra ha accusato un forte dolore sempre in corrispondenza della caviglia, è da quel giorno non riesce più a camminare come prima..
    Siamo andati da un ortopedico specialista della nostra zona che ci ha fatto fare una risonanza magnetica ed alcuni esami del sangue specifici dell’osso e il reuma.
    Gli esami del sangue hanno dato tutto esito negativo, mentre sulla risonanza magnetica si è evidenziato un” edema all’astragalo” la quale l’ortopedico ha diagnosticato come ” osteonecrosi da curare per 10gg di laserterapia e senza appoggiare il piede.
    Nel frattempo noi non vedavamo risultati e mio figlio continuava a dire che aveva dolore, ci siamo rivolti ad un fisiatria il quale visionando tutti i referti giunse a conclusione che era affetto da un algodistrofia la quale avrebbe potuto portare all’ostionecrosi, la cura che gli diede per altri 2 mesi fu fisioterapia scambio del passi e carico graduale e lasertapia, sembrava andasse meglio quasi aveva tolto le stampelle e quasi non zoppicava più quando circa 20gg fa di nuovo accusava un forte dolore sempre nello stesso punto che lo ha costretto a riprendere le stampelle….
    Noi dopo tutto questa confusione e preoccupati abbiamo preso appuntamento con un ortopedico specialista della caviglia il quale dopo aver ascoltato e visionato i referti, ci ha detto che per questo mese di giugno il piede non dev’essere appoggiato a tera cioè senza carico, vasche galvaniche( acqua fredda e acqua calda per provocare shock termico e favorire la cirolazione), piccoli movimenti del piede fatti da mio figlio stesso sia da fermo che steso ed infine 2-3 gocce di vitamina D..per poi tornare a controllo da lui con rx su entrambi i piedi a fine mese.
    Il dottore ci ha detto che non ci deve essere carico perché altrimenti si andava a schicciare/deformare l’osso.
    Aggiungo che il 25 maggio abbiamo rifatto la risonanza magnetica di controllo nella quale è risultato che il focolaio si è ridotto ma l’edema si è esteso verso il calcagno.

    Chiedo secondo Lei quali rimedi ci sono? Ed eventualmente esiste anche un rimedio chirurgico?

    Mi scuso se mi sono dilungato, ma con una buona anamnesi probabilmente potrà dare una risposta più corretta.

    In attesa di risposta Le porgo cordiali saluti

    Antonio

    RISPOSTA

    Gentile sig. Antonio,

    penso che il tutore confezionato in ragione della Fx del V metatarso possa avere innescato il disturbo del microcircolo osseo.
    Le terapie fisiche prescritte seguono una strategia conservativa coerente con l’età di suo figlio con la speranza che risultino efficaci anche se normalmente richiedono del tempo.
    Cordialità.
    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
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