DOMANDA
Buonasera Dr.Varenna, sono Simone ho 45 anni, premetto ho piede piatto e lieve valgismo, ad Ottobre, per stress da carico, ho avuto una metatarsalgia del II, III e IV metatarso con sofferenza osteocondrale anche della regione laterale del cuboide e del cuneiforme mediale, per la quale ho effettuato delle terapie di tecar, laser e magneto. Il dolore dei metatarsi è migliorato ma poi improvvisamente a Marzo ho avuto un dolore acuto alla caviglia e tallone allo stesso piede destro tale da non poter caricare l’arto, dalla risonanza hanno riscontrato: edema intraspongioso osseo in corrispondenza del margine antero esterno calcaneare e del cuboide e del III cuneiforme e modicamente dell’astragalo di aspetto algodistrofico senza apparenti rime di frattura e ancora sfumato edema intraspongioso osseo in corrispondenza della testa del I metatarso. La terapia effettuata è stata riposo, clody 200 per 10 giorni e poi una dose a settimana per tre settimane, abbinato alla magneto cemp (7-8ore al giorno). Ad oggi riesco ad appoggiare il piede con supporto di stampella ma con dolore presente e variazioni di colore dei tessuti e gonfiore, non avendo riscontrato grandi benefici mi è stato prescritto il celebrex 200mg una die per 10giorni, ed eventuale terapia di onde d’urto.
Cosa ne pensa di tale terapia?, in quanto tempo e possibile prevedere dei miglioramenti, a quali specialisti è opportuno rivolgersi oltre l’ortopedico.
Cordiali saluti Simone
RISPOSTA
Caro Simone,
fatico molto ad individuare il razionale della prescrizione delle onde d’urto che, nella migliore delle ipotesi, possono peggiorare il problema.
Forse sarebbe più opportuno rivolgersi ad un reumatologo con una specifica competenza sulle patologie ossee.
Cordialità.
MVarenna