Algodistrofia,allodinia nervo mediano e ulnare

    DOMANDA

    Gentile prof.varenna,nel 2012 causa una caduta sono stata portatrice di tutore al polso sx fino al 2013,anno in cui decisero di intervenire con artroscopia per suturazione tfcc rotta.dolori continui e movimenti ridotti mi hanno portato a un secondo intervento nel 2017 per stabilizzazione scafo lunata e decompressione nervo ulnare.sembrava la strada giusta,ma dopo ciclo di magnetoterapia la situazione è degenerata.ricomparsi edema e dolori importanti.l’ortopedico prima parla di instabilità ulno carpale dovuta a problemi su primo intervento,poi sospetta algodistrofia e mi indirizza a terapia del dolore.lei cosa farebbe?sono sei anni ormai..giuro che non mi ricordo più cosa significa stare bene.la ringrazio vivamente in anticipo.

    RISPOSTA

    Penso che in prima battuta vada esclusa una complicanza algodistrofica legata al secondo intervento. Poiché la diagnosi di tale malattia è essenzialmente clinica, sarà opportuno che la vicenda venga valutata da un sanitario esperto nella materia. Eventualmente, una scintigrafia ossea potrà essere di aiuto nel dirimere il dubbio diagnostico.

    Cordialità.

    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
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