Alimentazione

    Pubblicato il: 7 Maggio 2010 Aggiornato il: 7 Maggio 2010

    DOMANDA

    Sono la mamma di una bimba di 3 anni e mezzo, molto vivace, socievole e interessata a ogni tipo di attività e gioco. Frequenta il 1 anno di asilo dove si reca solo al mattino in quanto è abituata a mangiare sia pranzo che a cena la sua “pappa” che consiste in un piatto unico di consistenza omogenea (pastina piccola con carne e pomodori frullati a pranzo e verdure con stracchino e a volte l’uovo a cena) e semi solida oltre a pane, grissini, biscotti, pizza, ecc. Il problema consiste nel fatto che non ha mai voluto assaggiare ad es. la pastasciutta o altro, nonostante noi genitori mangiamo di tutto. Mostra sempre disgusto nei confronti di qualsiasi altro alimento. Anche la frutta offerta all’asilo è sempre stata rifiutata. L’unica cosa che ogni tanto assaggia è lo yogurt. Mi chiedo se sia necessario intervenire in qualche modo o se aspettare che si “sblocchi” da sola. Aggiungo ancora che a settembre 2009 è nata una sorellina e che lo scorso inverno è stato particolarmente difficile

    RISPOSTA

    gentile signora spesso i bambini possono avere periodi transitori in cui hanno ” rigidità” alimentari o rifiuto per le ” novità”. Lei giustamente sottolinea la difficoltà della figlia a mangiare al di fuori dell’ambiente famigliare e la ” novità ” dell’ultimo anno costituita dall’arrivo di un fratellino. Gli atteggiamenti alimentari dei bimbi possono talvolta essere la spia di difficoltà nella crescita ma non devono essere affrontati con ansia o rigidità . A volte basta rendere un pò più giocoso il momento del pasto per ottenere cambiamenti.
    Altre volte è importante avere un’opinione di un esperto che possa valutare nell’insieme la situazione del bimbo e quindi sostenere la mamma ( e il papà!) nel processo di accudimento e il bimbo nel processo di crescita ( che comporta inevitabilmente l’acquisizione di capacità di affrontare cambiamenti e novità in tante aree vitali).
    L’arrivo di un fratellino è spesso un cambiamento importante per i figli ma anche per i genitori e richiede ” aggiustamenti” non sempre facili da raggiungere.

    Emilia Manzato

    Emilia Manzato

    ESPERTA IN ANORESSIA E BULIMIA. Nata a Monselice (Padova) nel 1956, laurea in medicina nel 1983 e specializzazione in psichiatria nel 1988 all’università di Padova. Dal 2016 responsabile del Centro per i Disturbi del peso e dell’alimentazione “L’albero” dell’Ospedale Privato Convenzionato Salus a Ferrara dove si occupa non solo di anoressia nervosa e bulimia nervosa , […]
    Invia una domanda