alimentazione e diminuzione rischi

    Pubblicato il: 15 Marzo 2011 Aggiornato il: 15 Marzo 2011

    DOMANDA

    Buongiorno, vorrei chiederle se una persona di 35 anni con uno stile di vita “disgraziato” consistente in una pessima alimentzione, piena di grassi e fritti, bere molti alcolici, non fare moto, fumare etc, con obesità di primo livello… iniziasse a mangiare sanissimo, smettesse di bere e fumare, facesse moto, dimagrisse, potrebbe “annullare o quasi” gli effetti negativi prodotti nel suo organismo, che come sappiamo ha molta memoria?

    Tutto questo a livello sia di problemi cardiovascolari sia a livello di prevenzione oncologica.

    Al momento non sussiste nessun problema del genere.

    Mi chiede se succede come per il fumo. Ovvero se devono passare degli anni prima di poter dire di essere ritornati ad un rischio pari a quello di chi è sempre stato “saggio”.

    La ringrazio anticipatamente se vorrà rispondere a questa curiosa domanda.

    RISPOSTA

    Gentile Signora,

    trovo la sua domanda non curiosa, ma importante e stimolante. L’intervento nutrizionale (che vuol dire seguire una dieta meno lipidica e meno calorica che non è altro che la Dieta Mediterranea), l’attività fisica (anche il solo camminare a passo veloce, fare le scale o la cyclette e, quindi, non necessariamente correre o nuotare) e la sospensione del fumo, riducendo colesterolo, trigliceridi, pressione arteriosa e glicemia e iinalzando il colesterolo-HDL (quello protettivo), riducono il rischio cardiovascolare in maniera netta. Certo, ci vuole un pò di tempo, diciamo qualche anno per ridurre in maniera significativa il rischio di infarto o di ictus. Del resto, per fortuna, i fattori di rischio cardiovascolare impiegano decenni per causare danni vasali e formare la placca che li va ad ostruire, per cui è comprensibile che la loro correzione non può apportare benefici in poche settimane o mesi. Va aggiunto, che seguendo un corretto stile di vita, si prevengono anche molti tumori come, ad esempio, quelli a carico di mammella, colon, pancreas. Pertanto, non è mai troppo tardi per fare prevenzione e ne vale sempre la pena.

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
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