Alimentazione enterale

    Pubblicato il: 16 Giugno 2010 Aggiornato il: 16 Giugno 2010

    DOMANDA

    Gentile proff. Volpe,
    negli ultimi tempi si parla tanto della Alimentazione enterale attraverso l’inserimento di un sondino nasogastricoche intoduce appunto una sostanza proteica assicurando la diminuzione del peso corporeo, provocando una chetosi .
    Non so bene di cosa si tratti in generale so bene che sono delle soluzioni estreme a cui si dovrebbero sottoporre solo i grandi obesi.
    io sono sempre a dieta sono alta 1,65 ed attualmente peso circa 79,00 Kg. su una costituzione robusta sia per quanto riguarda ossatura che massa magra.
    sono gli ultimi diciamo 10 kg. che non riesco a mandare via anche per la stanchezza psicologica che accompagna un soggetto sempre perennemente a dieta ( a volte per non ingrassare ma non per dimagrire) le concessioni saltuarie non sempre riesco a negarmele.
    Gradirei un suo parere sull’utilizzo eventuale dell’Alimentazione enterale per la durata di 10 gg. che mi consentirebbe di smaltire i famosi 10 kg. nonche’ sui danni. Grazie. Maria Dolores

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    nella sua domanda c’è la risposta: la parenterale va riservata ai casi di obesità grave, dove il rapporto costo/beneficio è favorevole. Lei, considerando il suo indice di massa corporea (è 29), è solo in sovrappeso. Provi a sostituire un pasto (decida lei se il pranzo o, meglio, la sera) con un pasto composto da una barretta (ne esistono in commercio alcune a base di cereali a sole 90 Kcal) più un frutto (una banana di dimensioni medie, ad esempio, fornisce solo 70 Kcal) e/o una spremuta (altre 70 Kcal) o uno yoghurt con lo 0,1% di grassi (50-60 Kcal) e un caffé con un dolcificante acalorico. In tal modo, ha la sensazione di un pasto completo e gratificante, ma controlla meglio le calorie introdotte che possono variare da un minimo di 140 a un massimo di 220 kcal. Chiaramente, un pò di attività fisica è di estremo aiuto: sono sufficienti solo 30 minuti di passeggiata a passo veloce o di cyclette per smaltire il pasto “sostitutivo” di 140 e, rispettivamente, di 220 Kcal. Cordiali saluti.

    Roberto Volpe

    Roberto Volpe

    Ricercatore al Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Specializzato in malattie del fegato e del metabolismo all’Università di Roma e dottore di ricerca in aterosclerosi all’Università di Siena, è autore di oltre 160 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente su argomenti di epidemiologia cardiovascolare e di terapia dietetica e farmacologica delle malattie del […]
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