Alimentazione post operatoria

    Pubblicato il: 19 Dicembre 2017 Aggiornato il: 19 Dicembre 2017

    DOMANDA

    Buongiorno,
    le scrivo perché ho un dubbio su un’indicazione data a mio padre dalla sua dottoressa dopo un’operazione chirurgica al fegato per asportare delle metastasi (da tumore al colon).

    Durante l’operazione è stato asportato un buon pezzo di fegato. Adesso che mio papà è tornato a casa (già da un paio di settimane), la sua oncologa gli ha detto di mangiare TANTA carne rossa e legumi perchè in questo momento il suo fegato ha bisogno di molte proteine.

    Ritiene sia un’indicazione alimentare corretta? E dopo questa fase di rigenerazione, che non ho idea di quanto duri, quanta carne rossa (in generale che tipo di dieta) si raccomanda a una persona che ha avuto e che ha questo tipo di tumore?

    Luca

    RISPOSTA

    Gent.le Luca,

    innanzitutto le formulo i miei migliori auguri di Buone Feste, ed a Suo padre di pronta guarigione.

    Il tempo di rigenerazione del fegato può variare da due a sei mesi in relazione a fattori che dipendono dal paziente ,dal tipo di malattia  e dalla tecnica operatoria.

    Le indicazioni date dalla Collega Oncologa sono corrette. In questa fase Suo padre ha bisogno di un supporto energetico e proteico maggiore per favorire la rigenerazione epatica. Carne rossa e legumi , in genere, sono alimenti ad elevato contenuto proteico e quindi vanno bene , in questa fase , ma non sono gli unici . E’ indicato anche il pesce , ed in generale tutti gli alimenti ad elevato contenuto proteico . Tenga conto comunque del numero complessivo di calorie introdotte e della attività fisica che Suo padre è in grado di fare. Un surplus proteico va bene ma senza che questo si associ ad un surplus calorico  che  sbilanci eccessivamente il conto tra calorie introdotte e calorie consumate. In altre parole regoli le quantità in modo da saziare ma senza abbandonarsi ad assunzioni incontrollate di cibo.

    Una volta espletata la fase rigenerativa il consumo di carne rossa, in particolare, andrebbe limitato a non più di 350 – 400 gr a settimana.  Andrebbe poi adottata una dieta antinfiammatoria ed antiossidante , quindi ricca di verdure e frutta senza escludere, pesce,  cereali e carni , con la limitazione detta per la carne rossa.

    In linea di massima una alimentazione che non esclude nulla ma che è regolata nelle quantità e nella assunzione di calorie  può essere adottata senza grosse preoccupazioni.

     

     

     

    Michele Rubbini

    Michele Rubbini

    TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE. Professore associato di chirurgia generale all’Università di Ferrara. Nato a Ferrara nel 1953, si è laureato all’università della stessa città e si è specializzato in chirurgia generale. Dal 1997 al 2007 è stato direttore dell’unità di chirurgia generale dell’ospedale di Stato della Repubblica di San Marino. Oggi dirige l’unità operativa di chirurgia […]
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