Allergia agli acari e presenza di asma. Antistaminico o cortisone?

    DOMANDA

    Buongiorno dottore.
    Le scrivo perchè alla luce delle ultime visite mediche sono un po’ confusa sulla terapia.
    Sono una donna di 41 anni, impiegata, in sovrappeso di una quindicina di chili.
    Nel mese di agosto, rientrando dalle ferie, ho avuto degli episodi di asma di tipo allergico, con tosse e respiro sibilante soprattutto notturno (risolto in prima battuta con il ventolin, prescritto dal medico di base), confermato a settembre come probabile reazione all’allergia agli acari.
    Effettuata la procedura per sanificare gli ambienti, con tanto di coperture antiacaro, l’allergologo mi ha prescritto l’antistaminico (kestine) la sera e il ventolin al bisogno. Nel mese di ottobre ho iniziato una sorta di “vaccino” contro gli acari che durerà tre anni. Se non avessi più avuto episodi, siamo rimasti intesi che avrei potuto diminuire piano piano il dosaggio.
    Per valutare l’esistenza dell’asma, mi hanno indirizzato anche dallo pneumologo. Ho effettuato il test con le metacoline che è risultato positivo (riduzione 20%). Ho pertanto smesso di fumare (2/4 sigarette al giorno). Nell’ultima visita il medico mi ha chiesto espressamente che specialista avrei voluto seguire, perchè le indicazioni sarebbero state completamente diverse.
    Mi ha prescritto un farmaco a base di cortisone (duoresp) due volte al giorno, mattino e sera, praticamente a vita.
    Visto che lavoro in ambito sanitario ma non sono assolutamente un medico, ho trovato la situazione un tantino imbarazzante, perchè non sono in grado di valutare quale terapia sia migliore. Sono però spaventata dal fatto di iniziare una terapia con il cortisone già a 41 anni.
    Non so quali sono gli effetti collaterali a lungo termine.
    Mi potrebbe dare un suo parere in merito?
    Grazie e buona giornata.

    RISPOSTA

    Essere allergico agli acari non significa che ogni episodio asmatico sia legato alla presenza o inalazione di acari. Crisi asmatiche in una persona “allergica” possono essere provocate dagli stimoli più diversi. Pertanto la terapia va impostata sulla intensità e frequenza dei sintomi e sulla prevenzione delle crisi asmatiche. Poichè è già in terapia con vaccino desensibilizzante, si tratta di verificare se il solo antiistaminico è sufficiente a farla star bene. In caso contrario, bisogna usare i cortisonici senza alcun timore, perchè bisogna usare la via inalatoria (spray che lasciano il cortisonico nei bronchi senza che sia assorbito nell’organismo) e non a vita, ma per periodi ben definiti. DO

    Dario Olivieri

    Dario Olivieri

    Direttore della clinica pneumologica dell’Università di Parma all’ospedale Rasori. Nato a Brindisi nel 1940, si occupa soprattutto di asma bronchiale, bronchite cronica, enfisema, bpco, interstiziopatie e fibrosi polmonari.
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