Allergia agli alimenti

    DOMANDA

    Gent.mo dott. Mari,
    sono una ragazza di trent’anni, allergica in particolar modo alla noce brasiliana, la quale mi ha causato un paio di volte un angioedema. Circa dieci anni fa, con il solo prick test, mi è stata consigliata dal mio allergologo una dieta priva di noci e semi, di conseguenza la mia alimentazione doveva escludere qualsiasi tipo di olio vegetale che non fosse quello di oliva. Per i primi anni ho seguito le indicazioni, poi ho provato a mangiare prodotti da forno, merendine e simili prodotti industriali contenenti olio di palma, mais, girasole, colza, ecc. senza avere alcuna reazione. Inoltre su questi prodotti c’era anche l indicazione “possono contenere tracce di arachidi e frutta a guscio”.

    Questo mi ha portata a pensare che probabilmente per tanti anni mi ero privata di molti alimenti che in realtà potevo mangiare. Circa un mese fa ho ripetuto i test allergologici, rivolgendomi ad un altro specialista. I risultati del RAST sono stati: granoturco 0.15 IU/ml, arachide 0.20 IU/ml, seme di soia 0.11 IU/ml, nocciola 0.22 IU/ml, noce brasiliana 1.31 IU/ml, mandorla 0,51 IU/ml, noce <0.10 IU/ml, logliarello 100.00 IU/ml. Il prick test ha evidenziato allergia a graminacee (mix 1 e mix 2), parietaria, olivo, cipresso e alla muffa alternaria alternata, e le ciliegie.

    A seguito di questi test, anke questo specialista mi ha riconfermato la stessa dieta priva di noci e semi, tutti gli oli di derivazione, ed in più priva di mais e rosacee. Se prima non sapevo cosa mangiare, adesso ancor peggio, ed i miei dubbi sono gli stessi di prima, anzi ancora di più, dato che mi è stato escluso il Mais che io mangio tranquillamente. Per quanto riguarda il latte, un altro mistero, nel senso che il prick test mi ha dato risultati negativi, ma il rast è stato: alfa- lattoalbumina 7.23 kua/L, beta- lattoglobulina 0.24, caseina 0.52 anche per il latte e tutti i suoi derivati non so come comportarmi (premetto che anche il latte è stato eliminato dalla mia dieta da circa dieci anni perché mi causava reflusso esofageo, ma comunque era presente nei suddetti biscotti contenenti anche gli olii vegetali menzionati prima). Glielo chiedo per favore, mi aiuti a fare chiarezza, mi dica se ci sono altri esami specifici da fare, la direzione in cui muovermi…ho l'impressione di essere sempre al punto di partenza, con l’ansia e la paura ogni volta che mangio di poter avere reazioni di ogni genere. Mi scuso per essermi dilungata tanto ma credo serva fornire un quadro generale.

    La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile Lettrice,

    il suo resoconto dettaglio riporta, come spesso accade, una serie di decisioni non basate su un reale razionale allergologico.
    Il mondo dell’allergia ai semi e noci è abbastanza complicato, ma da tempo la strategia di inclusione/esclusione di un determinato alimento non è più basata sulla cautela legata al gruppo (semi/noci) ma ad una più precisa decisione basata sui test molecolari in multiplex. Ad. esempio il FABER244, test di ultima generazione per la diagnosi di allergia, esplora contemporaneamente le sensibilizzazioni a noce, nocciola, arachide, noce brasiliana, anacardio, mandorla pinolo, castagna, ino, lupino, vari legumi e farine di cereali, utilizzando sia gli estratti che le molecole (tutte quelle ora disponibili). Sulla base della storia clinica e dell’esisto di un test come questo si prendono poi le decisioni terapeutiche comprese le esclusioni dalla dieta che però devono tener conto di cosa si consuma. Un conto è mangiare una arachide e un conto è usare l’olio. Negli olii di semi ci sono quasi nulla di proteine e mai rilevati allergeni e l’allontanamento degli oli di semi è una cautela inutile.
    I test positivi per latte e mais vanno anche loro verificati e le decisioni prese dopo che si siano consolidati i risultati diagnostici.

    In conclusione, troppa cautela non sempre serve al paziente.
    Questo è quanto le posso suggerire al momento con i dati forniti e il mezzo di comunicazione che abbiamo a disposizione.

    Cordiali saluti

    Adriano Mari

    Adriano Mari

    Adriano Mari

    SPECIALISTA IN DIAGNOSI E TERAPIA PERSONALIZZATA DELLE ALLERGIE. Co-fondatore e coordinatore dei Centri Associati di Allergologia Molecolare (CAAM) con sedi operative a Roma e nel Lazio. Nato a Terracina (Latina), si è laureato all’Università La Sapienza di Roma, dove si è specializzato in allergologia e immunologia clinica. È stato per 15 anni medico specialista nelle […]
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