DOMANDA
Salve,
ho 39 anni e sono molto ansiosa, per cui ultimamente ho la fobia dello shock anafilattico. Parlando con 2 medici mi hanno in pratica fatto capire che può arrivare in ogni momento anche in soggetti che non hanno mai presentato problemi, per cui non vivo più. Ho il terrore di mangiare cibi che ho sempre mangiato e per questo ho perso molti chili. Ma è davvero così “semplice” e comune essere vittima di shock anafilattico? Considerando che ho l’ospedale più vicino a 40 minuti vado in panico. In più ho punture di spilli in tutto il corpo (il medico parla di ansia) e mi faccio mille congetture. Ige ed eosinofili bassi contano qualcosa? La ringrazio.
RISPOSTA
Gentile Lettrice,
mi spiace che abbia ricevuto queste informazioni terrorizzanti ma sono assolutamente imprecise.
Per avere uno shock anafilattico bisogna essere allergici a qualcosa, in genere alimenti farmaci o veleno di insetti. Per sapere se si è allergici basta fare i test, meglio se quelli molecolari, meglio se l’ultima generazione tipo test FABER. Questi test non solo individuano eventuali allergie ma con le molecole stimiamo con più precisione il rischio di andare verso la forma più grave di reazione allergica. L’anafilassi è una forma rara nella popolazione generale, ma una volta fatta la diagnosi si istruisce il paziente su come intervenire anche autonomamente, ma fondamentalmente come evitare l’allergene causale.
Le IgE totali bassissime, minori di 10 UI, possono escludere qualsiasi sensibilizzazione, mentre il valore degli eosinofili non permette di arrivare alle stesse conclusioni.
Cordiali saluti
Adriano Mari