alprazolam

    DOMANDA

    Gentile Professore, ho già in passato approfittato della sua professionalità. Mi rivolgo ancora a Lei, perchè mio marito (82 anni, con demenza senile, quasi totalmente dipendente da me) in certi momenti (grazie a Dio rari) a fronte di mie richieste da lui non sempre gradite ha avuto una reazione un po’ aggressiva (solo a parole e alzando il tono di voce). Io fin’ora non ho voluto dargli farmaci specifici per l’alzheimer ma solo integratori, volevo adesso solo qualcosa di leggero che ogni tanto lo rendesse un po’ più accondiscendente e quindi un po’ più calmo. Mi hanno consigliato ALprazolam ma ho paura che questo farmaco risulti troppo forte perchè certo non voglio assolutamente che diventi tipo “zombie”. Scusi le mie modalità di espressione, ma cerco di rendere la mia idea di contrarietà in alcuni casi ai farmaci, ma solo perchè ne ho paura. Posso chiedere a Lei di consigliarmi qualcosa di meglio che raggiunga il fine che Le ho descritto. Grazie sempre di cuore. Delia

    RISPOSTA

    Gentile Signora, no bisogna avere paura dei farmaci, che in questi casi purtroppo non risolvono il problema ma lo possono attenuare e renderlo più gestibile. Sarà cura di un bravo neurologo non far diventare “zombie” suo marito, cole dosi e la formulazione migliore.
    Se invece adattandosi lei e il suo ambiente alle nuove esigenze di suo marito lei riesce ad eliminare i motivi di sua contrarietà e reattività, tanto meglio

    Massimo Franceschi

    Massimo Franceschi

    SPECIALISTA IN ALZHEIMER E DEMENZE. Primario neurologo presso l’unità funzionale di neurologia dell’ospedale MultiMedica di Castellanza (Varese). Nato nel 1949 a Genova si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in neurologia nel 1977 e in psichiatria nel 1981. Autore di oltre cento lavori scientifici e di tre libri su temi di neurologia, […]
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