DOMANDA
Gentile Dr. Renzo Rizzardo,
Sono un ragazzo fortemente ansioso, pieno di dubbi e “fissazioni”.
Le chiedo, gentilmente, se sia possibile, durante il compimento di un determinato atto, avere una “sostituzione visiva” (mi scusi per il termine non proprio tecnico) – per giunta immediata – a causa della quale non si vedrà quanto si sta facendo come colui che sta effettivamente compiendo l’azione (per cercare di spiegarmi meglio, diciamo da soggetto attivo. Es. Cucinare -> si vedranno la padella, le proprie mani ecc) bensì si vedrà il tutto da spettatore, con una prospettiva diversa e la scena in lontananza (Tornando all’esempio del cucinare -> vedere il proprio sè che cucina in lontananza. Si vedrà il proprio corpo completamente – dalla testa ai piedi – mentre cucina).
Vorrei sapere se, quanto chiesto, possa avvenire realmente (non mi riferisco ad allucinazioni etc).
La prego di non considerare ciò come una compulsione/rassicurazione: vorrei solo capire se questa cosa possa succedere realmente.
Mi scusi per l’esempio estremamente sciocco, purtroppo non sapevo come spiegare al meglio questo problema.
Scusandomi per il disturbo arrecato, porgo cordiali saluti.
RISPOSTA
Quanto lei descrive è un fenomeno che noi chiamiamo di depersonalizzazione, in quanto il soggetto sembra distaccarsi da se stesso e vedersi agire come spettatore dall’esterno. Può capitare occasionalmente in vari contesti, per esempio come conseguenza dell’uso di sostanze, in momenti particolari come in fase di addormentamento o di risveglio oppure in maniera ripetitiva nel corso di disturbi dissociativi, un gruppo di disturbi caratterizzati da problemi di integrazione della coscienza. Anche alcune malattie neurologiche possono dare origine a questo fenomeno. Quindi una valutazione approfondita è necessaria per chiarire la natura dell’esperienza che ha vissuto.