Alterazioni puntiformi alla risonanza magnetica cerebrale

    Pubblicato il: 1 Febbraio 2010 Aggiornato il: 1 Febbraio 2010

    DOMANDA

    Egr. dr. DI LAZZARO,sono una donna di 52 anni ipertesa da circa 9, in cura con Micardis 4o fino a 10 gg. fa, ora 80. Le trascrivo l’esito della mia R.M. cervello e tronco encefalico (cranio) e ANGIO-RM (1 ditretto: l’indagine è stata eseguita impiegando seguenze SE e TSE secondo piani multipli, anche con tecnica T2 FLAIR. Il sistema ventricolare sotto e sovratentoriale risulta in asse, normale per morfologia e dimensioni. Normale ampiezza degli spazi subracnoidei a livello della base e della convessità. Si documenta la presenza di due puntiformi aree di alterato segnale, iperintense nelle immagini T2 e T2 FLAIR localizzate nella sostanza bianca parietale e frontale destra, espressione di piccoli esiti gliotici su genesi aspecifica. può essere utile controllo a distanza di circa 12 MESI.
    ANGIO RM (1 DISTRETTO). L’indagine è stata eseguita con tecnica TOF e valutata dopo ricostruzione secondo algoritmo MIP. Normale il calibro e la morfologia delle principali afferenze arteriose del poligono di Willis.
    Cosa sono gli “esiti gliotici”?
    L’esame è stato fatto su consiglio dell’oculista, perchè da circa 1 anno vedo dei flash alla fine dell’occhio sn e spesso ho un dolore (che va e viene anche più volte durante il giorno; alcuni giorni mai)
    localizzato alla punta in alto a sn della testa (sempre nello stesso punto). Su suo consiglio ho preso per tre mesi “Nicergolina” compresse: i flash sono diminuiti notevolmente, il dolore no (non è mai fortissimo, non devo prendere antidolorifici).
    Altro problema: mio padre dai 79 anni sino alla morte (85 anni) ha sofferto del morbo di Altzaimer(non so se si scrive proprio così):gli esiti gliotici possono essere segnali di quella malattia?
    Sono molto preoccupata, attendo con ansia una sua risposta.

    RISPOSTA

    Gentile signora,

    premetto che appare difficile esprimere un giudizio sul referto di un esame neuroradiologico senza poter visionare le immagini e senza aver visitato il paziente. Il riscontro di alterazioni di segnale, come quelle che lei riporta, alla risonanza magnetica dell’encefalo è molto spesso un reperto del tutto occasionale e privo di significato clinico, in particolare non è indicativo di un incrementato rischio di malattia di Alzheimer. Tuttavia, nei pazienti ipertesi o diabetici questi reperti meritano attenzione poichè nel tempo potrebbero verificarsi altre piccole lesioni silenti che è opportuno prevenire. Nel suo caso il primo punto è un controllo ottimale della pressione arteriosa. Inoltre, se il suo medico curante lo ritiene indicato, è utile cercare ulteriori fattori di rischio cardiovascolari come ipercolesterolemia, diabete, segni di aterosclerosi in particolare a livello dei vasi del collo) ed eventualmente trattarli. Appare inoltre utile modificare lo stile di vita eliminando ulteriori fattori di rischio come il fumo o la sedentarietà.