ALZHEIMER

    DOMANDA

    BUONGIORNO, MIO PAPA’ HA 74 ANNI ED E’ AFFETTO DA 5 ANNI DA ALZHEIMER. FINO ALL’ANNO SCORSO ERA DI GRADO LIEVE INFATTI, CON QUALCHE ACCORTEZZA, ERA POSSIBILE FARE UNA VITA QUASI NORMALE , MA DA UN ANNO CIRCA LA SITUAZIONE E’ PEGGIORATA NOTEVOLMENTE FINO AD OGGI IN CUI NON FA PIU’ UN DISCORSO SENSATO, CONTINUA A VESTIRSI PER USCIRE ANCHE QUANDO E’ SERA, NON POSSIAMO PERDERLO DI VISTA PER PRECAUZIONE ED E’ DIVENTATO ANCHE UN PO’ AGGRESSIVO PER IL MOMENTO PER FORTUNA SOLO A PAROLE.

    E’ IN CURA ED OSSERVAZIONE PRESSO IL CENTRO UVA DI MONZA CHE GLI PRESCRIVE LE CURE (EBIXA)+ TEST. IO E MIO FRATELLO INSISTIAMO CON MIA MAMMA OLTRE AI CONTROLLI USUALI, DI FARLO SEGUIRE DA UN MEDICO SPECIALISTA A PARTE, CHE POSSIAMO TENERE COME RIFERIMENTO PER QUALSIASI COSA. MIA MAMMA E’ CONTRARIA MA ORAMAI E’ STREMATA E CREDO CHE IL PEGGIO DEBBA ANCORA VENIRE.

    CI SIAMO INFORMATI PRESSO UN CENTRO MA L’UNICA PROPOSTA CHE CI HANNO FATTO E’ DI PORTARE IL PAPA’ AL MATTINO E DI RIPRENDERLO ALLA SERA , COSA CHE ABBIAMO ESCLUSO SUBITO.SAPPIAMO CHE PER QUESTA MALATTIA NON CI SONO GRANDI CURE E CHE DOBBIAMO CERCARE DI TIRARE AVANTI IL MEGLIO POSSIBILE MA LA PREOCCUPAZIONE MIA E DI MIO FRATELLO E’ SE LA COSA PUO’ ESSERE ,E CREDO DI SI’, EREDITARIA.IN QUESTO CASO CI CHIEDIAMO SE FARE DEI CONTROLLI OPPURE DELLE “CURE” PREVENTIVE DAL MOMENTO CHE ANCHE LA MAMMA DI MIO PAPA’ ,OLTRE GLI 80 ANNI AVEVA SOFFERTO DI DEMENZA SENILE(UNA VOLTA SI CHIAMAVA COSI’,VERO?).LA RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE

    PAOLA

    RISPOSTA

    La lettera avanza due quesiti.

    1. i disturbi comportamentali fanno parte della malattia di Alzheimer nelle fasi più progredite. Vi sono farmaci in grado di controllare tali disturbi senza eccessivi effetti collaterali. Ne ho già parlato in altre occasioni, ad esempio dei coddetti neurolettici atipici.

    2. Il problema dell’ereditarietà della malattia è complesso. In gnerale, semplificando, i casi di trasmissione genetica sono rari, mentre vi è la tendenza alla familiarità. Si ritiene cioè che accanto a fattori di predisposizione individuale vi siano fattori “ambientali” che determinano il manifestarsi della malattia. A questo proposito, voglio ricordarle un articolo interessantissimo apparso recentissimamente in una importante rivista in cui si dimostra il valore della prevenzione dei fattori di rischio modificabili. In genere sono fattori legati a disturbi cerebrovascolari (ad esempio, diabete, ipertensione, dieta, attività fisica…). Infatti, ora si sta sempre di più capendo che il manifestarsi dell’Alzheimer è legato a diversi fattori che contemporaneamente possono produrre danni nel nostro cervello. Quindi niente controlli o cure preventive. L’unica via per “prevenire” anche l’Alzheimer è di ridurre i fattori di rischio che prima ho ricordato.