Amenorrea e PCOS: cosa fare?

    DOMANDA

    Salve dottor Armanini. Ho 22 anni e dall’età di 16 anni ho iniziato a prendere la pillola anticoncezionale Novadien per un forte problema di acne, nonché di ciclo fortemente irregolare: la mestruazione mi arrivava, poi tornava dopo magari 8 mesi, poi dopo 2, poi dopo 6, dopo 3, poi nuovamente dopo 2, dopo 5 e così via.
    Presi Novadien fino a 21 anni, quando decisi di smetterla. A quel punto, da agosto dell’anno scorso fino a dicembre non mi tornarono più le mestruazioni.
    Andai dalla ginecologa che mi fece un’ecografia diagnosticandomi l’ovaio politeistico (o micro-policistico, usò una volta un termine e una volta l’altro, io non ho nemmeno ben capito di cosa si tratti o se siano la stessa cosa, però ha specificato non voler dire che io avessi delle cisti). Mi diede allora un integratore di progesterone (Progeffik) da prendere 7 giorni, e passati i 7 giorni mi venne la mestruazione. Dopo quella mestruazione, per altri due mesi, niente. Tornai dalla ginecologa e mi face prendere nuovamente Progeffik prescrivendomi una nuova pillola anticoncezionale, Drospil, da iniziare a prendere il primo giorno in cui mi sarebbe comparsa la mestruazione indotta da Progeffik.
    Ho terminato ora il primo blister, mi sono venute le mestruazioni regolarmente come quando prendevo Novadien, manifesto tuttavia acne (tornatami dopo aver smesso Novadien), soprattutto nella zona mento e schiena, peluria diffusa abbondante e nel periodo in cui ho interrotto Novadien perdevo un sacco di capelli (ora che ho cominciato Drospil non pi, quindi non so se ciò fosse semplicemente dovuto al cambio di stagione). Costituzionalmente sono normopeso, mangio un po’ di tutto e pratico attività fisica.
    La ginecologa non mi ha mai prescritto analisi di alcun tipo, ma io sono un po’ preoccupata perché pur avendo solo 22 anni spererei intorno ai 28/29 di poter avere una gravidanza, e mi sembra che la pillola anticoncezionale non vada a risolvere il problema alla radice, soprattutto per il fatto che blocca la mia ovulazione e che smettendola ho visto essere in amenorrea.
    Mi chiedevo se fosse il caso di fare delle analisi ormonali e poi fare una visita specialistica, ma in tal caso suppongo dover interrompere Drospil per verificare i miei livelli ormonali naturali, e non indotti. Tuttavia, avendo appena iniziato Drospil, presa solo un mese, non vorrei ciò potesse andare a costituire un problema. Non so cosa fare, ma sono parecchio preoccupata, soprattutto per il discorso della perdita di capelli nel momento in cui sospendo la pillola e della fertilità per il futuro.
    Grazie mille se risponderà,
    Saluti.

    RISPOSTA

    Mi dispiace per il suo problema, Il quadro che mi propone è compatibile con la sindrome dell’ovaio policistico (o micropolicistico), E’ una situazione che interessa il 12-15% delle donne della sua età e associa tutte le problematiche che espone. Quasi sempre non avrà problemi futuri di fertilità.

    La causa della patologia è genetica e coinvolge la cosidetta resistenza insulinica (significa che per avere la glicemia normale deve produrre più insulina) e questo a livello ovarico causa una aumentata azione degli ormoni maschili che tutte le donne producono ma in modo minore.

    L’acne e la caduta di capelli sono le manifestazioni che più creano problemi e che sono la conseguenza dell’azione degli ormono maschili.

    La terapia con contraccettivi molto spesso migliora il quadro estetico ma non il metabolico e molto spesso alla sospensione della pillola si manifesta, come nel suo caso, un’amenorrea che è difficile da trattare. Nella mia esperienza non prescrivo volentieri la pillola, se non fosse necessaria, per tutte le ragioni suddette ma preferirei trattare la resistenza insulinica e l’iperandrogeniosmo. Naturalmente una dieta approriata che limiti la secrezione di insulina è fondamentale.

    Il mio consiglio è di farsi vedere da un medico che abbia esperienza di endocrinologia, ginecologia, dermatologia e problemi metabolici in modo da valutare la sindrome in modo completo. Il collega le farà una storia approfondita e una visita completa. In base ai riscontri prescriverà gli esami necessari per valutare il suo probnlema da tutti i punti di vista e anche per escludere una possibile gravidanza (che è la prima causa di amenorrea in donne fertili con attività sessuale non sicuramente protetta) o altre cause di  iperandrogenismo comprese quelle legate a assunzione di integratori non adeguati. Sarà da valutare la resistenza insulinica, la secrezione di androgeni sia del surrene che delle ovaie, la funzione tiroidea (un ipotiroidismo si associa frequentemente alla PCOS), la secrezione di prolattina e tutti gli esami necessari in base alla visita completa.

    La terapia dovrebbe cercare di sbloccare progressivamente l’amenorrea cercando di riattivare i centri cerebrali che regolano le ovaie e sono bloccato dalla precedente terapia, associando una terapia che migliori la resistenza insulinica e che blocchi l’azione degli ormoni machili anche a livello dei follicoli sabecei (acne) e del bulbo dei capelli. In caso di ipotiroidismo, da valutare sempre, sarà da intregrare se necessario gli ormoni deficitari. La dieta appropriata, l’attività fisica sono anche molto importanti.

    Eventualmente mi mandi informazioni più personali via email

    decio.armanini@unipd.it

     

    Decio Armanini

    Decio Armanini

    SPECIALISTA IN ENDOCRINOLOGIA E SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE, SPECIALISTA EUROPEO DELL’IPERTENSIONE. Esperto di Endocrinologia Generale e Ginecologica, Ipertensioni endocrine (in particolare Iperaldosteronismi), Sindrome metabolica. Già Professore di Endocrinologia presso l’Università di Padova. Ha lavorato per 5 anni in Australia e Germania. Membro dell’Endocrine Society USA dal 1984.  Autore di 220 pubblicazioni su riviste internazionali  sulle ipertensione endocrine, […]
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