Amianto

    Pubblicato il: 29 Marzo 2018 Aggiornato il: 29 Marzo 2018

    DOMANDA

    Preg.mo Dott. Olivieri buongiorno lavoro presso Inail in una sede che dicono essere stata bonificata almeno sul nostro piano dall’amianto per cui conosciamo certe problematiche siamo forse ipersensibili alla tematica in oggetto.
    La domanda però è di carattere personale non inerente al settore lavorativo:
    di recente presso una villetta al mare abbiamo fatto rimuovere un cassone dell’acqua di cemento amianto – hanno detto di eternit alimentar meno pericoloso – situato sul terrazzo da una quarantina d’anni; purtroppo nessuno di noi era presente al momento della rimozione. Premetto che si accede al terrazzo da una botola. Gli addetti hanno detto di aver rimosso per intero il cassone calandolo dal terrazzo solo una volta in terra di averlo posto in un telo. Sotto la botola ho trovato della polvere tipo calcinacci bianca – a detta degli “operatori” era dovuta all’ apertura della botola. La mia paura è che abbiano rotto il cassone portandolo via per le scale. Hanno inoltre asserito a conferma del trasporto per intero di aver rotto una coppo calandolo e di aver forato il cassone per portarlo giù. Faccio presente che faccio sport seriamente pur non essendo un atleta nella fattispecie windsurf e surf e al momento dei lavori avevo l’ attrezzatura per le scale annesse accappatoio e muta rivoltata dalla parte spugnosa per capirci non so quanto assorbano certi materiali.
    Io dopo l’evento sono andato in spiaggia a respirare diciamo così devo confessarle che tra lavoro e quest’ultima esperienza ha quasi ansia a inspirare a fondo nell’eventualità “qualcosa venga assorbito” e vengo al quesito.
    Che rischio c’è in relazione a quanto descrittole ed eventualmente se necessario che analisi e profilassi adottare annessa pulizia degli ambienti ed indumenti che erano per le scale. La ringrazio anticipatamente.
    Saluto cordialmente.
    FF

    RISPOSTA

    L’inalazione di polveri contenenti asbesto può destare preoccupazione solo se è protratta nel tempo. Nel suo caso non ci sono motivi di preoccupazione. DO

    Dario Olivieri

    Dario Olivieri

    Direttore della clinica pneumologica dell’Università di Parma all’ospedale Rasori. Nato a Brindisi nel 1940, si occupa soprattutto di asma bronchiale, bronchite cronica, enfisema, bpco, interstiziopatie e fibrosi polmonari.
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