amilasi alta, ignota causa

    Pubblicato il: 11 Gennaio 2010 Aggiornato il: 11 Gennaio 2010

    DOMANDA

    Buongiorno, il 29 dicembre ho portato mia mamma di 75 anni al ps di Trieste per forti fitte sul lato desto della schiena e stitichezza. Dai raggi addominali a stratti non risultava niente ma visto che dagli esami del sangue risultava una bassa concentrazione di sodio è stata ricoverata. Da allora ad oggi ha fatto: due raggi addominali a stratti, rx polmoni, 3 tac (senza contrasto e con due contrasti differenti), gastroscopia, colonscopia, ecografia addominale, marcatori tumorali. Risultato: tutto negativo. Solo amilasi 356 e nonostante digiuno dal 29 dicembre non accenna a diminuire (tre anni fa ha avuto una forte pancreatite). Vista la disidratazione, le fitte sul lato destro della schiena, e la sensazione di urinare di frequente, ho suggerito dopo 10gg di ricovero un esame delle urine (non l’aveva fatto) e siamo in attesa del risultato dell’urinocoltura. I medici sono frustrati: uno sostiene che è una leggera pancreatite anche se al tempo stesso la nega perché pancreas perfetto e lipasi ok. Un altro sospetta qualcosa al rene e aspetta urinocoltura. Altri non sanno cosa dire.
    Tre anni fa mia mamma nel giro di sei mesi ha avuto: pancreatite, rottura del femore e tumore al seno (da alcuni mesi la pillola normafene che prendeva è stata sostituita con una sperimentale ferama).
    Cosa mi suggerisce di fare? Sono disperata. Sono 14 gg che è ricoverata, a digiuno (per 10 gg solo fisiologica poi ultimi 4 gg solo sacca bianca di lipidi), ora mi sembra di nuovo disidratata perché improvvisamente ha la pelle di nuovo piena di rughe anche se beveva e continua a bere 2 lt di acqua al giorno (il medico nega disidratazione). I dolori si sono molto attenuati e la faccia è migliorata tanto ma questa mancanza di conoscenza di una diagnosi da parte dei medici mi fa paura.
    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    capisco e condivido la Sua preoccupazione ma non so come poterla aiutare tenendo conto che la mamma è ricoverata e seguita in modo attento e competente come testimoniano le numerose indagini cliniche eseguite.
    Cosa posso suggerire io da lontano senza aver mai visto la paziente? Qualsiasi cosa dicessi sarebbe scortese nei riguardi dei Medici che la seguono e priva di un serio fondamento.
    Comunque condivido la richiesta di eseguire un’urinocoltura.
    Inoltre ho cercato in lungo ed in largo ma non ho trovato da nessuna parte che il femara, come effetto collaterale, possa dare iperamilasemia.
    Auguri di cuore alla mamma e tanti cordiali saluti
    dr Paolo Riboli