DOMANDA
Sono padre di un ragazzo di 42 anni, amputato sopra al ginocchio. Dalla risonanza magnetica risultano dei neurinomi dovuti all’intervento. Non può applicare la protesi in quanto ha dei dolori fortissimi al nervo sciatico. Le abbiamo provate tutte, presso la terapia del dolore con blocchi di infiltrazioni di cortisone, rivotril, cimbalta 30, lyrica, ma niente. Ora pensano di intervenire con l’inserimento di un elettrostimolatore midollare.
Lei cosa ne pensa, alcuni medici dicono che può essere utile altri no. Cosa ci consglia, non sappiamo più cosa fare-
Cordiali saluti
Salvatore
RISPOSTA
Gentilissimo, le sindromi dolorose conseguenti alle amputazioni d’arto sono piuttosto frequenti e spesso di non semplice soluzione.
L’origine del dolore è complessa e rientrano in gioco molti fattori con molteplici quadri clinici: alcuni pazienti riferiscono il dolore associato alla presenza dell’arto amputato (arto fantasma), altri invece solo in corrispondenza della cicatrice sul moncone ed altri ancora su entrambi.
La stimolazione midollare è un opzione che viene presa in considerazione nei casi particolarmente resistenti ed invalidanti. I benefici sono variabili e sarebbe importante valutare quale quadro clinico è prevalente (arto fantasma/moncone) oltre che la presenza di eventuali condizioni cliniche associate come una neuropatia diabetica o vasculopatia, ecc…
La possibilità di eseguire un impianto provvisorio (solo il catetere) permette con un gesto minimamente invasivo di verificare l’efficacia della metodica nel singolo caso prima di procedere ad un eventuale impianto definitivo.
Spesso nei casi complessi i risultati migliori si ottengono con protocolli terapeutici integrati che ai farmaci, ai blocchi ed alla stimolazione midollare affianchino una terapia riabilitativa di tipo fisico e cognitivo.
Spesso di esserle stato di aiuto, cordiali saluti.
Dr Fabio Intelligente